di Donatella Di Nitto. Roma, 15 giu. (LaPresse) – Una sconfitta che brucia in casa del centrosinistra e soprattutto del Pd, che ha visto ribaltare nettamente i risultati di appena due settimane fa. Il 5 a 2 delle Regionali oggi si è trasformato in un 5 a 4 per il centrodestra su territorio nazionale, e nel trionfo del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Il Pd perde le roccaforti di Venezia e Arezzo, e contemporaneamente si vede sfilare da sotto il naso dalle liste civiche altre due città simbolo: Nuoro e Fermo. Oggi, commenta a tarda notte il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, “l’analisi puntuale conferma che il Pd è nettamente il primo partito in Italia anche nel numero dei sindaci, ma non è sufficiente a farci brindare”. Il centrodestra può invece festeggiare per aver conquistato Venezia, Arezzo e Matera, mentre conferma i Comuni di Rovigo e Chieti. Il centrosinistra, invece, si aggiudica i sindaci di Mantova e Trani e conferma i Comuni di Lecco e Macerata.

IL PARTITO DEMOCRATICO PERDE VENEZIA. La sconfitta più scottante è sicuramente quella della città lagunare, dopo oltre vent’anni Venezia passa nelle mani del centrodestra. Felice Casson, in vantaggio al primo turno, con il 46,79% è stato scavalcato al ballottaggio dall’imprenditore Luigi Brugnaro, che porta a casa il 53,21%. Sul candidato appoggiato da centrodestra oggi il leader di Area popolare, Angelino Alfano, rivendica la candidatura: “Io sono l’unico esponente del centrodestra che Brugnaro ha incontrato prima delle elezioni. L’esperimento di Venezia dimostra che si può arrivare al ballottaggio senza il Carroccio di Matteo Salvini e poi è lui che si aggrega”. Su Casson invece il primo a commentare è l’ex primo cittadino di Venezia, Massimo Cacciari: “E’ stato il perfetto suicidio”, quella dell’ex magistrato “è stata una candidatura rischiosa”. Il Partito democratico perde anche Arezzo, città della ministra Maria Elena Boschi, la stessa che in campagna elettorale si è impegnata con una costante presenza sul territorio. Matteo Braccialini si ferma al 49,17%, mentre Alessandro Ghinelli conquista la poltrona di sindaco con 50,83%.

ESULTANO FORZA ITALIA E LEGA NORD. Mentre al Nazareno ci si lecca le ferite, in casa del centrodestra si festeggia il cambio di rotta. “Il metodo Venezia-Brugnaro è emblematico e clamoroso – sottolinea Renato Brunetta, capogruppo azzurro alla Camera -. Il candidato non è stato espressione diretta di un partito. E’ stata individuata una personalità forte, moderata, spiazzante, di successo, proveniente dalla trincea del lavoro e dell’impegno associativo. Non gli è stato chiesto di mettersi una divisa, di conformarsi a parole d’ordine, ma di essere se stesso”. Anche Matteo Salvini rivendica il ruolo del Carroccio in questa tornata elettorale e scrive su Twitter: “Bellissimi risultati per sindaci Lega e sostenuti da Lega. Da oggi subito al lavoro: cambiare si può. Renzi, stiamo arrivando”. La vera vittoria di oggi però è tutta delle liste civiche, che nel complesso prendono più voti dei partiti e strappano al centrosinistra i Comuni di Fermo e Nuoro, confermando i sindaci di Sanluri e Tempio Pausania. Analizzando attentamente il voto infatti il caso di Venezia, Forza Italia non supera il 3,76%, mentre il grosso dei voti lo ha portato la lista civica dello stesso Brugnaro (20,83%).

M5S TRIONFA IN SICILIA. Il Movimento 5 Stelle conquista la Sicilia prendendosi Gela e Augusta e alcuni Comuni tra cui Venaria Reale in Piemonte e Porto Torres e Quarto in Sardegna. Anche qui il caso più eclatante è quello di Gela, roccaforte del governatore Rosario Crocetta. “Dietro allo schiacciante risultato di Gela”, sostiene il gruppo dei 5 stelle all’Assemblea siciliana, “c’è un grandissimo attestato di stima al Movimento, ma, anche, la sonora e inequivocabile bocciatura di Crocetta” che dovrebbe dare “il primo atto serio e degno di nota della sua amministrazione, rassegni le dimissioni, e lo faccia pure in fretta. Forse c’è ancora tempo per salvare qualcosa. Noi siamo pronti per Palazzo d’Orleans”. Il Pd nella penisola riesce solo in 5 Comuni su 13, mentre nel centrodestra male Forza Italia, anche se il coordinatore Vincenzo Gibiino esulta per le vittorie a Barcellona Pozzo di Gotto, a Licata e a Tremestieri Etneo. Per i 5 stelle è una festa. Dopo Ragusa e Bagheria (Pd), i grillini, in questa tornata amministrativa, conquistano altre tre città, tra cui Pietraperzia, piccolo Comune dell’ennese di poco più di 7mila abitanti.

IL PD ALLE PRESE CON SCUOLA E CAPOGRUPPO. La sconfitta elettorale dovrà far riflettere il Partito democratico, che si troverà di fronte una settimana complessa. Matteo Renzi domani dovrà sciogliere il nodo capogruppo alla Camera dopo le dimissioni di Roberto Speranza, in dissenso con la base su metodi e modi che hanno portato all’approvazione dell’Italicum. Appuntamento domani alle 14 a Montecitorio con il segretario, che stando alle ultime notizie proporrà all’assemblea dei deputati il nome del fedelissimo Ettore Rosato. Intanto in commissione Istruzione del Senato è iniziato il voto degli emendamenti sul ddl scuola. Ancora non affrontati i nodi più scottanti della riforma, in standby finché non sarà esaurito il confronto aperto dallo stesso Renzi.

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