di Donatella Di Nitto

Roma, 20 mag. (LaPresse) – Le opposizioni in Parlamento si schierano contro Alfano e Renzi: “Com’è entrato in Italia il presunto attentatore al museo del Bardo di Tunisi?”. La notizia dell’arresto di Abdel Majid Touil, marocchino di 22 anni, arrivato in Italia con un barcone un mese prima della strage del 18 marzo, non fa scattare l’applauso dei parlamentari, anzi si trasforma in un esposto presentato alla caserma dei carabinieri di piazza san Lorenzo in Lucina a Roma contro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e i ministri dell’Interno e degli Esteri, Angelino Alfano e Paolo Gentiloni. Autori della denuncia senatori e deputati della Lega Nord che nel documento chiedono alla magistratura di valutare se nel comportamento del governo ci siano elementi che prefigurino il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Secondo il capogruppo del Carroccio a Montecitorio è incomprensibile che “questi personaggi escano ed entrino nel Paese come fosse un hotel”. Le critiche si scatenano immediatamente dopo l’approvazione del disegno di legge sulla Scuola, con Renato Brunetta, in primis, che chiede formalmente che il premier Renzi riferisca in aula sulla cattura del presunto terrorista. “Non sarà certamente con l’ipocrisia del premier Renzi, che con un tweet pensa di risolvere una questione che ha coinvolto il Paese, questo Parlamento e la sua sicurezza – sottolinea il capogruppo azzurro – Quante volte in quest’aula, signora presidente, abbiamo denunciato l’inerzia del Governo, l’inerzia del ministero dell’interno circa l’immigrazione clandestina, circa le politiche migratorie”.

Più duro l’attacco al governo di Riccardo Nuti, da banchi del Movimento 5Stelle: “Questo è un teatrino che deve finire! Non potete continuare a prendere in giro gli italiani continuando a litigare su un problema che da anni dite di volere risolvere, su cui avete la soluzione, mentre, invece, continuate a finanziare le guerre civili che avvengono nei Paesi dai quali fuggono tutte queste persone”. “Per voi gli immigrati sono dei soldi, né più né meno – attacca il deputato pentastellato – Destra e sinistra insieme, finta sinistra con finta destra. Il vostro posto è il carcere”.

Gli animi si scaldano nell’emiciclo, il deputato Dem, Marco Miccoli denuncia “un tentativo di aggressione da parte dei colleghi del Movimento 5 Stelle verso il nostro collega (Marcucci, ndr.)”. La presidente richiama più volte all’ordine, volano parole grosse contro la presidenza e tra M5S e Pd, tanto che Boldrini è costretta a espellere sia Tofalo sia Bonafede, entrambi del Movimento 5 Stelle. La bagarre non termina con la sospensione dell’aula. La Lega Nord, durante la riunione del capigruppo di Montecitorio, chiede che il presidente del Consiglio venga a riferire sull’arresto del giovane marocchino, accusato dal governo di Tunisi di aver fornito un supporto logistico agli attentatori del Bardo. La richiesta non viene accolta. Al posto di Renzi ci sarà il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a riferire domani alle 9.30. Al Carroccio non basta, il presidente dei deputati leghisti, Massimiliano Fedriga, abbandona la capigruppo. Direzione carabinieri.

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