di Donatella Di Nitto
Roma, 14 mag. (LaPresse) – Uno stato febbrile boicotta il tour elettorale di Silvio Berlusconi in Puglia. Dopo giorni di rumors su programmi non definiti e soprattutto non pienamente condivisi con lo stato maggiore di Forza Italia, il leader azzurro ha dovuto rinunciare a gran parte della sua campagna elettorale a sostegno della candidata alla poltrona di governatore della Puglia, Adriana Poli Bortone. La febbre alta già nella serata di ieri ha stravolto l’agenda del presidente annullando gli impegni a Bari della mattinata e l’incontro a Foggia delle 18,30. Fino all’ultimo sembrava infatti in forse addirittura tutto il tour, con Berlusconi bloccato nella sua residenza romana di palazzo Grazioli, a curare l’influenza con antipiretici. Poi l’annuncio via twitter Di Federica De Benedetto, vice coordinatrice regionale di Forza Italia in Puglia: “Silvio Berlusconi è già partito per la Puglia dopo un ritardo di programma dovuto a decimi di febbre”.
Per il momento però rimane confermato solo il comizio di domani al Palafiere di Lecce, in programma alla 18,30. Questa sera invece l’ex premier sarà a Bisceglie per una cena di foun raicing. Insomma il progetto di sbarcare a Bari, roccaforte del dissidente Raffaele Fitto, per conquistare consensi a danno di Francesco Schittulli, sembra al momento fortemente in forse. Berlusconi puntava sul contatto diretto con la gente del posto, la passeggiata per le vie di Bari serviva proprio a irrompere nel territorio dei ‘riformatori’ e convincere gli elettori che la Poli Bortone è l’unica candidata possibile del centrodestra. Non è detto però che la missione sia abbandonata, benché il cerchio magico la consideri molto a rischio. “Tutto dipenderà da come si sente il presidente” conferma a LaPresse Luigi Vitali. Intanto Berlusconi oggi ha attaccato duramente Fitto in una lunga intervista al Corriere del mezzogiorno. Schittulli, ha spiegato Berlusconi è una “candidatura di disturbo che non credo valga la pena di prendere sul serio” e ha avvertito l’ex ministro Pugliese “quella che chiama spaccatura, è soltanto una operazione personalistica senza prospettive, che finirà nel nulla”.
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