Di Chiara Troiano
Torino, 14 mag. (LaPresse) – Prima visita ufficiale da presidente della Repubblica a Torino. E i torinesi non hanno fatto mancare a Sergio Mattarella il loro affetto e calore. Per tutto il giorno, fra un appuntamento e l’altro, durante gli spostamenti del capo dello Stato, la città gli si è stretta intorno per dargli il suo benvenuto. Tra strette di mano, selfie e saluti ai bimbi, Mattarella è sembrato a suo agio nel bagno di folla della sua giornata torinese. A dimostrargli il maggiore affetto sono stati i giovani, dai bimbi che lo hanno salutato al Salone del libro aprendo la sua visita, fino ai ragazzi che ha incontrato al Sermig e che lo hanno interrogato sui grandi temi di attualità. Un inizio e una fine di giornata tutto dedicato alle nuove generazioni, perchè, come ha detto lo stesso Mattarella, “il futuro è dei giovani”.
“PIU’ LIBRI, PIU’ LIBERI”. Come primo passo della giornata, Mattarella ha inaugurato il Salone del libro invitando a leggere, “antidoto all’appiattimento” e “risorsa per la società”. Leggere, ha aggiunto, “ha a che fare con la libertà e con la speranza. Più libri, più liberi”, tanto che l’Europa “non esisterebbe senza i libri”.
POMERIGGIO FRA SINDONE E MUSEO EGIZIO. Dopo un veloce giro fra gli stand del Salone, in particolare quello della Germania, Mattarella si è concesso un pranzo nello storico ristorante del Cambio in centro a Torino insieme al sindaco Piero Fassino e al governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. Diversi gli appuntamenti pomeridiani per Mattarella. Il primo, da cattolico praticante, alla Sindone davanti alla quale il presidente si è fermato una ventina di minuti. “La fede – ha poi detto – può ancora dare speranza al presente”. Ma nella sua visita alla città il capo dello Stato non ha voluto perdersi neanche il nuovo grattacielo di Intesa Sanpaolo, Palazzo Madama, Palazzo Reale e il Museo Egizio.
L’INCONTRO CON I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA THYSSEN E DEL BARDO. C’è stato il tempo anche per il cordoglio per Mattarella nelle sue dieci ore torinesi. Il presidente ha avuto il desiderio di incontrare i familiari delle vittime della Thyssenkrupp e del Museo del Bardo di Tunisi. Mattarella, hanno riferito, ha manifestato a tutti loro la sua solidarietà e vicinanza per la loro perdita.
L’OMAGGIO A DON BOSCO E L’INCONTRO CON I GIOVANI. Per completare la sua visita torinese, Mattarella ha voluto rendere omaggio alla tomba di Don Bosco, di cui nel 2015 ricorrono i 200 anni dalla nascita. Ma la chiusura del tour è stata segnata da un appuntamento a cui Mattarella sembrava tenere particolarmente: quello con i giovani al Sermig, una ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della Pace. E i giovani hanno mostrato grande curiosità nei confronti del loro presidente, ponendogli domande su tutti i grandi temi di attualità. Dal problema dell’immigrazione, “fenomeno epocale da affrontare con intelligenza” e su cui l’Europa deve prendersi una “responsabilità storica” per non tradire se stessa. Ma largo spazio ha avuto anche la corruzione, problema sul quale i giovani si interrogano e lo interrogano. “La corruzione – ha spiegato il presidente – è un fenomeno diffuso, come se ci fosse una concezione rapinatoria della vita. Sono fenomeni che indignano”. “Ognuno – ha aggiunto – cominci a riflettere su se stesso”.
IL FUTURO E’ DEI GIOVANI”. L’ultimo saluto, prima di lasciare Torino, Mattarella l’ha rivolto ai ragazzi: “Datevi da fare perché a voi, ai giovani, spetta il futuro. Se voi giovani non scombinate i piani degli adulti difficilmente le cose andranno bene”. “Io ho soltanto un consiglio – ha aggiunto – fatevi sentire sempre molto. Non abbiate paura di imporre i temi agli adulti. Siate disposti a ragionare con loro, non abbiate timore di esprimere con forza i vostri pensieri”.
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