di Fabio De Ponte
Roma, 6 mag. (LaPresse) – Una convocazione dei sindacati per discutere i punti più contestati della riforma della scuola. E’ questa l’apertura che il Pd targato Matteo Renzi concede il giorno dopo la grande mobilitazione che ha invaso le piazze di tutta Italia a chi contesta il suo progetto. Oggi il premier ha incontrato nella sede del Nazareno i parlamentari Pd delle commissioni Cultura di Camera e Senato. Alla riunione, durata oltre due ore, hanno preso parte anche la ministra della Scuola Stefania Giannini e quella delle Riforme, Maria Elena Boschi.
“Abbiamo chiesto un incontro domani ai sindacati per il primo pomeriggio”, spiega il vicesegretario Lorenzo Guerini. “Abbiamo dato – annuncia – disponibilità a cogliere nel percorso parlamentare gli elementi che hanno caratterizzato in questi giorni il dibattito.
Ascoltiamo e confrontiamoci, poi vediamo”. Di un atteggiamento aperto, sottolinea, “abbiamo dato recentemente dimostrazione approvando in commissione già alcune modifiche, ad esempio dando maggiore chiarezza sulla titolarità della costruzione dell’offerta formativa, esaltando la dimensione collegiale, con il coinvolgimento del collegio dei docenti e di istituto. Credo che l’esito di questo confronto potrà essere fecondo per il percorso parlamentare”. Anche sui poteri del preside, il partito sarebbe sarebbe disponibile ad ammorbidire, dando una dimensione maggiormente collegiale alle decisioni, in particolare sulle assunzioni
Dai toni meno concilianti è apparsa però Giannini: “Questo provvedimento verrà compreso a fondo, capito e apprezzato”, ha detto stamane lasciando il Nazareno, pur esprimendo “massimo rispetto” e garantendo “massimo dialogo” verso chi si oppone alla riforma della scuola. Sulla stessa lunghezza d’onda il vice capogruppo alla Camera, Ettore Rosato: “Le assunzioni hanno un limite dettato dai tetti di spesa disponibili, ma assumiamo centomila persone. Mi sembra uno sforzo mai fatto nella storia del nostro Paese. E’ difficile pensare a di più”. E sulla contestazioni dei sindacati dice: “Quando qualcuno viene assunto, c’è sempre qualcuno che si sente escluso. Questo è normale, ci sono 500mila precari nel mondo della scuola, frutto di una cattiva politica che ha dato illusioni a tanti e oggi questo va sistemato. Faremo la cosa più giusta con equilibrio, ascoltando il più possibile le istanze e le ragioni di tutti”. All’incontro di domani, che fonti sindacali confermano per le 14 nella sede del Pd, parteciperanno insieme Cgil, Cisl e Uil.
Intanto il tema già rischia di essere un nuovo terreno di spaccatura per il Pd, che oggi è già costretto a registrare l’addio di Pippo Civati. “Temo che ci sarà un’altra divaricazione nel partito sul tema della scuola”, annuncia il deputato dissidente Pd Alfredo D’Attorre, parlando con i cronisti in Transatlantico. “Mi sembrerebbe giusto – spiega – che dopo la straordinaria manifestazione di ieri il Governo decida di fermarsi a riflettere e immaginare un percorso per garantire l’assunzione di una prima tornata di precari con un decreto ad hoc e poi, rispetto a un riordino più complessivo, riaprire un confronto vero e non finto con la scuola”.
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