Bologna, 3 mag. (LaPresse) – “Abbiamo un compito, ed è cambiare l’Italia, non ci fermeranno tre fischi. Terremo botta”. Così il premier Matteo Renzi in comizio a Bologna per la Festa dell’Unità risponde ai fischi ricevuti dal pubblico e alla manifestazione di protesta all’esterno. C’è stato un lancio di uova contro gli agenti di polizia del dispositivo di sicurezza ed è stato lanciato qualche fumogeno. Il cordone delle forze di polizia sta impedendo l’accesso all’area del comizio. Non ci sono state cariche da parte della polizia o un contatto diretto fra i dimostranti e Renzi, che ha raggiunto il palco accedendo da una parte diversa dei contestatori.
LE RIFORME. Per quanto riguarda le riforme, Renzi ha precisato che “taglieremo il traguardo”, “senza dare a nessuno il diritto con un fischio di bloccare la prima regola del gioco”. “Sulle riforme abbiamo chiacchierato anche noi troppo, ora discutendo e ragionando tutti insieme, ma vanno fatte subito” ha proseguito Renzi.
LA SCUOLA. “Se la ‘buona scuola’ passa, 100mila precari entreranno, se non passa continuerete a fischiare senza fare il bene dei nostri figli. Non lasceremo la scuola in mano a chi urla, ma in mano a studenti insegnanti e famiglie. La scuola non è solo di quelli che sono organizzati, ma delle famiglie”. Così Renzi in merito alla riforma della scuola, tema sul quale il premer viene fischiato a più riprese, fischi spesso coperti dagli applausi dei presenti. “Non fischiando e urlando restituiamo dignità sociale alla scuola – aggiunge – ci sono molte cose che cambieremo nel decreto, diffidate di chi vi dice che ha sempre ragione”.
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