Roma, 9 mar. (LaPresse) – “Le recenti modifiche alla legge Vassalli hanno mantenuto il principio della responsabilità indiretta del magistrato e collegato la più stringente disciplina della rivalsa statutale alla riferibilità a condotte soggettivamente qualificate in termini di dolo o negligenza inescusabile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio. “Ovviamente – ha aggiunto – come ha precisato lo stesso ministro della Giustizia, andranno attentamente valutati gli effetti concreti dell’applicazione della nuova legge”.
“CORRUZIONE ALTERA VITA PUBBLICA”. “Il rapporto fra giustizia e sviluppo, tra equità e finanza pubblica, in una parola il contributo alla continua costruzione dell’edificio della democrazia, passa da un particolare impegno diretto alla lotta alla corruzione. Non sarà mai abbastanza sottolineata l’alterazione grave che deriva alla vita pubblica, al sistema della imprese, al soddisfacimento dei bisogni della comunità, dal dirottamento fraudolento di risorse verso il mondo parallelo della corruzione”, ha spiegato Mattarella.
MAGISTRATI, CORAGGIO E UMILTA’. “Coraggio e umiltà sono le virtù richieste in eguale misura nell’esercizio delle funzioni giudiziarie”, ha detto il presidente spiegando: “Coraggio perchè l’impegno che vi aspetta è vasto e arduo, umiltà vale invece a dire la costante attenzione alle conseguenze del proprio agire professionale, sia verso i singoli che avanzano istanze di giustizia, sia verso l’intera società che nei giudici deve poter nutrire piena fiducia”.
DIGNITA’ DELLA PERSONA. “L’autonomia e l’indipendenza della magistratura sono condizioni essenziali ed irrinunciabili per un ordinamento autenticamente democratico”, ha affermato Mattarella. “Tale garanzia – ha aggiunto – esige che ogni magistrato nell’esercizio delle sue funzioni, siano esse giudicanti o requirenti, osservi scupolosamente i doveri indicati dall’articolo 1 del decreto legislativo numero 109 del 2006: imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo, equilibrio, rispetto della dignità della persona. Sottolineo in particolare quest’ultimo, elemento essenziale della cittadinanza”.
Mattarella ha poi definito “confortante” l’arrivo di nuove energie nella magistratura, soprattutto per la “consistente presenza della componente femminile”.
“Vi auguro – ha ancora detto il presidente – che vi accompagnino sempre nella vostra funzione slancio ideale e senso della misura, mantenendo il fervore, la tenacia ed il senso del dovere dell’impegnativa scelta di presentarvi al concorso”.
AUTONOMIA E INDIPENDENZA MAGISTRATI. “Il Consiglio superiore della magistratura – ha poi detto Mattarella – è organo di garanzia dell’autonomia ed indipendenza della funzione giudiziaria che andrete a ricoprire. Di questi valori costituzionali decisivi per la democrazia sarò sempre attento custode nella duplice veste di presidente della Repubblica e del Csm”.

