Roma, 20 feb. (LaPresse) – Il Consiglio dei ministri ha approvato i quattro decreti legislativi di attuazione del Jobs act sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati e per il riordino delle tipologie contrattuali e quello in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
“Oggi – aveva twittato in mattinata il premier Matteo Renzi – è il giorno atteso da anni. Il Jobs Act rottama i co.co.co e co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti #lavoltabuona”.
I decreti legislativi attuativi del Jobs act non hanno subito modifiche sostanziali nel corso del Consiglio dei ministri. E’ quanto riferiscono fonti che hanno lavorato al dossier lasciando Palazzo Chigi, mentre la riunione dell’esecutivo è ancora in corso. Viene mantenuta la norma sul demansionamento, anche se chi ci ha lavorato parla di “rimansionamento”. Quanto ai licenziamenti collettivi, riferisce ancora la fonte, “la norma è rimasta come è entrata” in Consiglio.
Lo stop alla possibilità di sottoscrivere nuovi co.co.pro dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2016. E’ questa, secondo quanto si apprende, l’ipotesi che il Consiglio dei ministri avrebbe inserito nel decreto legislativo di attuazione del Jobs act che riguarda la ridefinizione delle forme contrattuali.
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