Roma, 18 gen. (LaPresse) – Una riforma della legge fallimentare, a partire dall’istituzione la prossima settimana di un gruppo di lavoro con il compito di rivedere in profondità la disciplina della crisi d’impresa. Lo annuncia il ministro della Giustizia Andrea Orlando sulle pagine de Il Sole 24Ore. “A farci da bussola – spiega – c’è il regolamento approvato durante il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea che sollecita un quadro coerente per norme nazionali in materia di insolvenza, favorendo da una parte i piani di ristrutturazione delle imprese, senza scordare però forme di tutela adeguate per i creditori”. Per quel che riguarda la giustizia civile, il guardasigilli spiega: “Non abbiamo abbandonato l’intenzione di puntellare negoziazioni e arbitrati con adeguati incentivi fiscali. Nel decreto che stiamo preparando per accorpare le varie misure sulla giustizia digitale potremmo collocare misure per gli sgravi. In ogni caso, le prime settimane di applicazione stanno dando segnali incoraggianti specialmente sul versante della semplificazione delle procedure per separazioni e divorzi”. “Non possiamo imporre misure organizzative – dice a proposito dello smaltimento degli arretrati -, ma possiamo calibrare gli incentivi già previsti per le sedi che riducono lo stock di arretrato, premiando anche chi, al di là del saldo finale, ha rispettato il piano di smaltimento sul contenzioso ‘vecchio’ di oltre tre anni”. Parlando invece della soglia sul falso in bilancio, Orlando spiega che “in una prima versione del testo le soglie erano state del tutto cancellate. E’ stato poi avviato un confronto con gli altri ministeri interessati e con le associazioni di categoria: al termine abbiamo ritenuto di conservare, sul versante delle società non quotate, una limitata possibilità di esenzione penale. Ripeto: circoscritta a casi di limitata entità, in società che, anche per le dimensioni, a volte non possono contare su supporti tecnici di elevata professionalità per la redazione del bilancio”.
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