Roma, 17 gen. (LaPresse) – Si inasprisce ancora di più la spaccatura interna a Forza Italia tra i ‘filogovernativi’, fedelissimi di Berlusconi e del patto del Nazareno, e i ‘frondisti’, critici con il premier Renzi. Le parole di Silvio Berlusconi rivolte oggi al capogruppo alla Camera azzurro, Renato Brunetta, suonano come una resa dei conti tra le due fazioni. Quello che fa sbottare il leader di Forza Italia è l’ultima presa di posizione di Brunetta contro Renzi. Prima l’ex Cav invia una nota per rassicurare il premier, poi il rimbotto all’esponente del suo partito. “Per quanto riguarda le riforme necessarie a rendere governabile il Paese – scrive Berlusconi – abbiamo preso degli impegni che intendiamo rispettare, come sempre abbiamo rispettato la parola data. E questo vale anche per i tempi e le procedure. Stia tranquillo perciò il presidente Renzi: nessuno farà ‘guerra’ sulle riforme”.
Nella stessa nota scrive ancora: “La diversità delle opinioni è il presupposto della democrazia, e non sarò certo io a metterla in discussione. Lo sanno tutti in Forza Italia, dove chiunque, da sempre, ha potuto esprimere il proprio pensiero liberamente senza remore né vincoli, pronti però tutti a ritrovarsi nelle decisioni assunte dal partito e a rispettarle, come sempre deve accadere in politica”. Alla fine arriva l’attacco diretto a Brunetta. “Leggo un’ultima agenzia con dichiarazioni dell’onorevole Brunetta che, a suo dire, io condividerei. E’ esattamente il contrario. Non sono d’accordo sui giudizi espressi da Brunetta e neppure sulla sua abitudine di attaccare personalmente gli avversari politici. Chiedo a Brunetta di cambiare atteggiamento”, rincara la dose il presidente.
La dichiarazione cui si riferisce Berlusconi è quella rilasciata da Brunetta al Gr1 a proposito del calendario delle riforme istituzionali. “Renzi fannullone – aveva detto l’esponente di Forza Italia – perché vuole aspettare il 20 di febbraio per fare i decreti legge fiscali che tutti gli italiani aspettano e blocca nel contempo il Parlamento per fare due riforme, che io considero del tutto inutili, che comunque entreranno in vigore nel 2016 o nel 2018”, sostenendo che anche Berlusconi sarebbe d’accordo su questo punto. Brunetta, dopo il comunicato del suo leader, è stato costretto a rispondere con toni che raffreddano un po’ le polemiche affidate alle note stampa ma che lasciano presagire una resa dei conti nella riunione di mercoledì, quando l’ex Cav incontrerà i deputati e dovrà tirare le somme e dare una linea, spera, la più possibile condivisa ribadendo la necessità di non ostacolare le riforme per avere voce in capitolo nella partita aperta al Quirinale. La posizione di Fi e le richieste azzurre sul profilo, se non sul nome, del successore di Napolitano saranno proposte in un incontro a Palazzo Chigi che dovrebbe avvenire nella stessa settimana con Renzi.
Uno scontro aperto con Brunetta che, secondo quanto raccontano fonti vicine al partito, sarebbe già iniziato giovedì quando Berlusconi avrebbe sentito il suo capogruppo per avere chiarimenti sulla sua richiesta di fermare le riforme alla Camera. Nella telefonata, il presidente di Fi avrebbe chiesto al capogruppo a Montecitorio di smetterla di ostacolare il patto del Nazareno. Tensioni alimentate dalle dichiarazioni di oggi e che potrebbero portare, nella riunione di mercoledì, ad una richiesta di sfiducia di Brunetta come capogruppo.
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