Roma, 12 gen. (LaPresse) – Per combattere il terrorismo bisogna partire “dalla constatazione che tutte le grandi potenze sono ugualmente allarmate, che bisogna coinvolgerle tutte e trattare a vasto raggio sullo scacchiere del mondo, anche con leader fino ad ora considerati intrattabili”. Così Romano Prodi, ex premier ed ex presidente dell’Unione europea, in un’intervista a ‘Il Messaggero’.
“Di fronte a un pericolo comune – aggiunge – perchè la sciagura del terrorismo minaccia con uguale intensità non solo l’Europa ma anche la Russia, gli Stati Uniti, la Cina, è possibile una politica comune. E le posizioni molto responsabili, espresse per esempio dal presidente egiziano al-Sisi, mi sembrano molto interessanti per reimpostare la lotta al terrore. Non basta avere soltanto, tra gli Stati, una emozione comune e una posizione comune. Occorre subito anche un’azione comune”.
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