Roma, 9 gen. (LaPresse) – “Il lavoro del governo sull’edilizia scolastica è un’operazione enorme. Abbiamo un ritardo di decenni, una massa critica amplissima e la stiamo affrontando con un’estensione di interventi mai vista prima”. Così la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini in un’intervista a ‘Repubblica’. “Certo – aggiunge – non possiamo garantire tutti nell’immediato, ma quello che stiamo facendo è finalizzato alla fine di episodi” come quello dell’asilo di Sesto San Giovanni. “I crolli non devono essere più nello scenario delle ipotesi possibili. Sull’edilizia scolastica il governo ci sta mettendo soldi veri, e non solo sull’edilizia”.
“Il ministero dell’Istruzione – continua – ha fatto risparmi sorprendenti e, alla ripresa dalle feste, si è deciso di destinare alla scuola risorse che prima non c’erano. Cinquanta milioni di euro andranno subito sul fondo di funzionamento, sceso in questi anni a 110 milioni di euro. Torniamo a 160 e li metteremo, per esempio, sui software dei registri elettronici. Il decreto è all’Economia, le scuole saranno informate nei prossimi giorni”.
“Chiederemo ai dirigenti scolastici di non utilizzare i contributi scolastici per la quotidianità dell’istituto, a cui deve pensare il ministero, ma per rilanciare la didattica della scuola, farla crescere. Un genitore, di fronte a un progetto chiaro, può anche dare volentieri cento euro l’anno. Il contributo deve tornare a essere una donazione liberale che contribuisce al miglioramento della scuola dei propri figli. Per le spese vive, e per la carta igienica, non deve più essere necessario”, conclude Giannini.
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