Roma, 26 nov. (LaPresse) – “Il messaggio di quel voto o meglio di quel non voto per me è chiarissimo. Significa ‘restate lì. Noi elettori del Pd ci siamo come autosospesi ma non vogliamo andare da nessun’altra parte'”. Così Pierluigi Bersani in un’intervista a ‘Repubblica’ parlando del (non) voto alla Camera sul Jobs act da parte della minoranza del Pd. “Non a caso – aggiunge – le forze della sinistra alternativa prendono poco o niente, percentuali dello zero virgola. Le cose cambiatele dentro al Partito democratico, è il senso di quella delusione profondissima e che nessuno dovrebbe sottovalutare. Per questo è ancora più grave che Renzi faccia finta di niente”.
“Renzi – spiega Bersani – non riconosce un problema, ha paura che se offre un dito poi qualcuno si prende tutto il braccio. Ma negare l’evidenza, non abbassarsi alla discussione può essere un pericolo ancora maggiore per lui. Il dato dell’astensione è agghiacciante e Renzi non dovrebbe temere nulla da un’analisi seria della situazione. Perché io penso che il messaggio di quegli elettori non sia ‘uscite dal Pd’, bensì risolvete tutti insieme”.
“Un sacco di cittadini, di elettori anche nostri, ha una sensazione di estraneità, la voglia di chiamarsi fuori, un elemento di rifiuto. Il centrosinistra in quella Regione ha sempre avuto il compito di dare un senso alle cose che si fanno e se si perde il senso, cioè un messaggio di coesione a partire da un tema di equità, perché questo è il senso fondamentale della sinistra, non si interpreta quella gente”, continua l’ex segretario dei democratici riferendosi alle regionali in Emilia Romagna.
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