Roma, 12 nov. (LaPresse) – “Bisognerà tenere ben presente la sentenza della Cassazione contro gli uteri in affitto. Usare il termine ‘maternità surrogata’ per chi, a pagamento, commissiona la messa al mondo di un bambino a terze persone è un’ipocrisia da smantellare”. Lo sostiene, in un comunicato stampa, il senatore Maurizio Gasparri (Fi). “La Cassazione – aggiunge – in riferimento a una vicenda che ha visto coinvolta una donna ucraina pagata per portare avanti una gravidanza per conto di una coppia bresciana, è molto importante. Questa decisione deve essere considerata nell’ambito del dibattito sul cosiddetto testo Cirinnà che apre ad autentiche aberrazioni. Un conto è regolamentare in maniera limitata i diritti per le persone omosessuali, altro è aprire la strada a adozioni che ci porterebbero fatalmente al commercio turpe degli uteri in affitto”.

“Va contestata l’ipocrisia di usare termini come ‘maternità di sostegno’ o ‘maternità surrogata’ – conclude Gasparri – quando invece assistiamo a una vera e propria compravendita che la Cassazione ha ribadito essere pratica totalmente illegale. Quanto si sta discutendo invece al Senato apre la strada a pericoli e ipotesi inaccettabili. Su questo dovrà riflettere a lungo e prendere posizioni molto chiare anche Forza Italia”.

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