Roma, 10 nov. (LaPresse) – “Riforme e nuova legge elettorale sono le precondizioni affinché questa legislatura vada avanti, è l’impegno che abbiamo preso sin dall’inizio. Abbiamo sempre tentato di dialogare con tutti, ma inizialmente abbiamo trovato soltanto la disponibilità di Forza Italia. Se questa adesso viene a mancare, andremo avanti con chi ci starà”. Lo afferma Matteo Orfini, presidente del Pd, in un’intervista al Corriere della Sera, in cui sostiene la necessutà di accelerare sia per quanto riguarda il capitolo riforme che per quello del Quirinale. “C’è una maggioranza di governo autosufficiente anche senza Forza Italia – continua Orfini -. Ma vogliamo lavorare anche con le opposizioni, perché le regole del gioco devono essere condivise. Se Forza Italia si sfila, ci possono essere schemi diversi”. E aggiunge: “Non credo che converrebbe neppure a Forza Italia sfilarsi, perché anche il suo elettorato vuole una nuova legge elettorale”.

In merito al malcontento generato dalle riforme in alcune categorie, come la Cgil, Cisl e Uil che hanno manifestato in piazza per il pubblico impiego, o come l’Associazione nazionale magistrati, che ha criticato le ‘riforme di scarsa o pessima qualità e l’assenza di progetto organico’, Orfini ha commentato che “le resistenze al cambiamento fanno parte della storia di questo Paese, perché modificano rendite di posizione e equilibri di potere. E ai sindacati dico che, con la legge di Stabilità e la legge delega sul lavoro, stiamo ottemperando proprio ad alcune loro richieste. Insomma, stiamo dando: un miliardo per stabilizzare i precari della scuola, per esempio”. E quanto la giornalista Daria Gorodisky gli fa notare che, invece, il contratto della pubblica amministrazione è fermo da sei anni, il deputato risponde “Si, ma c’è la crisi, la coperta è corte, si fanno delle scelte”. “Comprendo lo scontro sull’articolo 18 – aggiunge – io non lo avrei toccato. Ma per il resto, vedo una torsione politica delle manifestazioni”. E sulla reticenza di Matteo Renzi a incontrare le parti sociali a Palazzo Chigi, Orfini dice che quegli incontri “sono sempre utili. Però una cosa è il confronto, un’altra è la concertazione, che non esiste più”.

Infine, capitolo presunte dimissioni di Napolitano: “Spero che rimanga il più a lungo possibile. Nei momenti più difficili è stato, e rimane, il vero garante di questo Paese”, sostiene Orfini, che aggiunge che comunque “il presidente della Repubblica è pienamente in carica, non c’è sospensione, non esistono pre-dimissioni”. “Il sacrificio che abbiamo chiesto a Napolitano quando ha accettato la rielezione – aggiunge – era basato su un vincolo per le riforme. Quindi certamente adesso abbiamo ancora di più il dovere di accelerare. Forza Italia smetta di agitarsi e si concentri sugli impegni presi a questo riguardo”. E sul ‘toto Quirinale’ che si è già scatenato, conclude “Sarà molto complicato individuare figure all’altezza di Napolitano. Ne parleremo solo a tempo debito. Ora questo dibattito è stucchevole”.

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