Roma, 27 ott. (LaPresse) – “Abbiamo dato vita finalmente a un grande partito nazionale che non rappresenta soltanto la sinistra storica ma ha l’ambizione di parlare a tutta la società. Un grande partito di questo tipo non può essere un soggetto identitario in cui tutti sono d’accordo su tutto”. Così Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, in un’intervista al quotidiano ‘Repubblica’. “Ieri in fondo – aggiunge – è accaduto questo: una parte dei nostri elettori stava alla Leopolda e un’altra parte in piazza. Lo scontro politico è fisiologico in tutti i partiti davvero grandi”.
“Sull’articolo 18 – prosegue il ministro – non troppo tempo fa manifestavamo contro Berlusconi, serve uno sforzo ulteriore per chiarire, per spiegare i tempi nuovi e la necessità di certe scelte. Ma il rischio di una divaricazione, di una spaccatura c’è. Per questo è importante che la maggioranza accetti al convivenza di posizioni diverse sotto le stesso tetto, ma è anche necessario che venga riconosciuta da tutti una regola fondamentale del nostro stare insieme: ci si confronta, ci si scontra, ma a un certo punto bisogna decidere”.
E su quanto detto dal finanziere Davide Serra a proposito del diritto di sciopero durante la Leopolda, Franceschini dichiara: “Non condivido assolutamente le sue parole. Ma in un grande partito nazionale ci deve essere posto anche per lui”.
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