Torino, 20 ott. (La Presse) – “Confermo la più piena e incondizonata fiducia a Monica e Aldo che supereranno a testa alta questo passaggio ma ci sono tutti gli elementi perché lo superino”. Così Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte, dopo l’imputazione coatta disposta dal gip Roberto Ruscello nei confronti del vicepresidente della sua giunta Aldo Reschigna e dell’assessore Monica Cerutti. “Aspetteremo il primo grado di giudizio” ha aggiunto. “Questa mattina – ha spiegato – i due assessori mi hanno messo a disposizione il loro ruolo e le loro deleghe e io ho respinto nel modo piu netto. Prima di tutto perché non si tratta di un rinvio a giudizio ma di giudizi diversi di livelli differenti della magistratura. Quando abbiamo fatto le liste non avevamo indagati. Se i giudizi della magistratura ora cambiano, è buon senso aspettare un giudizio se vi sara’ prima di prendere una qualsiasi determinazione”.

“La legge Severino – ha ricordato Chiamparino – prevede la sospensione dell’amministratore in caso di condanna in primo grado. In questo momento non vedo perché debba dare più peso a un giudizio della magistratura e non a un altro”. “La seconda ragione per cui confermo la mia fiducia – ha aggiunto – è che qui stiamo parlando nel caso peggiore di un uso improprio del denaro pubblico per attività politica e non per fini privatistici”. “Quando decidemmo – ha ribadito Chiamparino – di non avere rinviati a giudizio nelle liste era per opportunità politica. Oggi Reschigna e Cerutti non sono rinviati a giudizio. Non ci sono motivi quindi per cui loro lascino i loro incarichi proprio per le stesse ragioni di opportunità politica. Siamo rispettosi della giustizia. Vedremo se si arriverà al dibattimento”.

“Dopo questi mesi di lavoro con loro, posso dire con certezza che non ho dubbio alcuno sull’onestà, sulla moralità e sul senso dello Stato che hanno Monica e Aldo”, ha detto Chiamparino. Il gip, che ha respinto le richieste di archiviazione dei pm, ritiene che entrambi nella scorsa legislatura abbiano speso risorse regionali per fini non istituzionali. “Alla luce delle motivazioni e della conoscenza dei due interessati – ha concluso Chiamparino – per motivi morali e politici credo sia giusto chiedere loro di restare al loro posto a testa alta”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata