Roma, 1 ott. (LaPresse) – “Per l’amor di Dio, qui siamo leali non ci spieghino i neofiti come ci si comporta in una ditta, combattiamo fino alla fine dopo di che siamo leali”. Così Pier Luigi Bersani a Radio 24 alla domanda se faranno cadere il governo. “Siamo nell’autonomia dei gruppi parlamentari – ha invece detto commentando il no dei senatori della minoranza del Pd all’ordine del giorno sull’articolo 18 -, ma il punto di fondo è che con qualsiasi strumento si abbia chiarezza di come sarà il decreto delegato. Con un tema così delicato non possiamo lasciare nell’inconoscibile quello che avverrà. Il problema di merito sia quello di occuparci di investimenti che diano lavoro, usare il contratto a tutele progressive per unificare davvero, allargare gli ammortizzatori senza promettere cose che non possono esistere perché non siamo la Danimarca, e di aprire un negoziato per scambiare partecipazione dei lavoratori ad una flessibilità da contrattare a livello aziendale”. “Avere invece puntato a risollevare il tema dell’articolo 18 che abbiamo cambiato due anni fa – ha continuato Bersani – è stato un errore piuttosto grave che ha deviato la discussione”, e per quel che riguarda il no dei sindacati al tfr in busta paga, Bersani ha concluso “sono temi delicati che andrebbero affrontati con cautela, ma il tema di fondo è che stiamo parlando di soldi dei lavoratori, la prima chiacchiera la si fa con i rappresentanti dei lavoratori”.
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