San Francisco (Usa), 22 set. (LaPresse) – “Non vi chiedo di tornare a casa, ma di andare avanti e di cambiare il mondo con le vostre idee. Noi cercheremo di cambiare l’Italia”. Si è rivolto con queste parole il premier Matteo Renzi alla platea di ‘cervelli in fuga’, riunita allo Yachting Club di San Francisco (Usa) per l’incontro che vedeva insieme start up e imprenditori italiani della Silicon Valley. “La prima cosa da fare – ha spiegato Renzi, passando subito a parlare della situazione italiana – è non fermarsi di fronte agli ostacoli nel dibattito politico”. Il premier si riferisce al difficile percorso delle riforme e in particolare di quella del lavoro, che sta incontrando i maggiori ostacoli nel sindacato e, paradossalmente, proprio all’interno del partito di cui Renzi è il segretario. “Il messaggio a me rivolto è stato: ‘vai avanti te, che a me mi scappa da ridere… non vorrai mica far arrabbiare i sindacati'”, ha voluto precisato Renzi, nel caso non fosse stato abbastanza chiaro. Quindi la frecciatina finale: “Forse – ha detto – facciamo arrabbiare qualcuno, ma faremo star bene tutti”.

Renzi non ha abbandonato lo stile tradizionale ma lo ha leggermente modificato in chiave ‘Silicon Valley’. Parole come “cervelli, idee, rivoluzione” fino a “cambiamento violento” sono concetti ritornati più volte nel discorso del presidente del Consiglio che ha risentito in parte dell’alone carismatico lasciato nella baia di San Francisco da Steve Jobs.

STOP PIANGERSI ADDOSSO, CAMBIAMENTO VIOLENTO. “Il pacchetto di riforme non serve a niente se non c’è l’impegno di ciascuno di noi. La scommessa è di riuscire ciascuno di noi a crederci. Sono le idee a cambiare un paese”, ha aggiunto il premier, specificando: “C’è una straordinaria opportunità per l’Italia: smettere di piangersi addosso. Ho la consapevolezza che alcune cose vanno cambiate in modo quasi violento, ci vuole un cambiamento radicale, ma se non ci mettiamo l’unica cosa sulla quale non abbiamo competitor, cioè idee e cervelli, non si va da nessuna parte”.

RIVOLUZIONE! “L’Italia oggi – ha proseguito Renzi in chiave Steve Jobs – ha bisogno di una rivoluzione sistematica su pubblica amministrazione, sul sistema politico, sul mondo del lavoro e di investire in una campagna anticorruzione e in una giustizia civile che preveda 1 anno per il processo civile”.

L’ITALIA NON E’ NORMALE MA SPECIALE. “L’Italia non sarà mai un paese normale, siamo un paese speciale”. Quasi uno slogan quello sventolato dal presidente del Consiglio di fronte agli imprenditori della Silicon Valley, che poi ha spiegato: “La fotografia dell’Italia è quella di un paese con cose straordinarie e con pochi punti di debolezza incredibili da risolvere”. Riferendosi alle straordinarie capacità dell’Italia, il premier Matteo Renzi ha detto agli imprenditori italiani della Silicon Valley: “Quando lo dico nei talk show in Italia, passo per matto e mi prendono per stupido. Mi dicono che voglio fare terapia di gruppo”.

NE’ PADRINI NE’ PADRONI. “Se oggi l’Italia ha un premier con meno di 40 anni, che non ha padrini e padroni, non è per merito mio”, ha puntualizzato il premier che, rivolto ai cervelloni in fuga della Baia di San Francisco, ha aggiunto: “Non mi interessa recuperare i cervelli in fuga. Non sono venuto qui a dirvi che dovete tornare in Italia, vi dico invece di andare avanti”, con le riforme “renderò il Paese talmente bello e coraggioso da far venire voglia a voi di tornare a casa”.

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