Roma, 4 lug. (LaPresse) – “Non c’è nessun problema con la Germania, ieri ho avuto un lungo con il ministro Schauble”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a margine di un evento a palazzo Colonna a Roma, risponde a chi gli chiede un commento sulle notizie di queste ore di frizioni tra Italia e Germania in merito alle regole sui bilanci, riferendo di una telefonata con il suo omologo tedesco Wolfgang Schauble.
Nella serata di ieri il presidente della Bundesbank, Jens Weidman, da Berlino aveva fatto sapere che “fare più debito” non significa garantire la crescita, rispondendo a distanza al premier Matteo Renzi, che aveva chiesto più flessibilità all’Europa, per garantire il processo di riforme. Un attacco che Palazzo Chigi ha respinto al mittente, ammettendo di non avere “paura” delle critiche.
“Nei prossimi mesi possiamo fruttuosamente lavorare insieme agli altri Paese membri dell’Europa per rimettere crescita e lavoro al centro dell’agenda economica” ha assicurato Padoan, confermando che “l’Italia è determinata a mettere in campo azioni concrete per riportare gli investimenti durante il semestre di presidenza italiana in Europa”.
Oggi il presidente del Consiglio incontrerà a Villa Madama il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che ieri è stato ricevuto dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Con lui il presidente della Repubblica ha definito “molto appassionato” il discorso di Renzi a Strasburgo, nel quale – ha detto – “era facile riconoscere una eredità della sua generazione, raccolta da generazioni molto più anziane della sua, come la mia”.
E proprio dal Colle è arrivata una presa di posizione di fronte alle critiche che intanto piovevano da Berlino. L’Italia, ha detto Napolitano a Barroso, “ha fatto molto negli ultimi anni. L’aggiustamento di finanza pubblica fatto negli ultimi anni può sfidare qualsiasi termine di paragone”. Anche se il Capo dello Stato ha ammesso: “Siamo ancora molto lontani da un risultato pieno”.
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