Roma, 30 giu. (LaPresse) – Inizia oggi a Palazzo Madama la settimana cruciale per il disegno di legge sulle riforme costituzionali del Senato e del Titolo V. Il provvedimento è infatti atteso in aula il 3 luglio e oggi, a partire dalle 16, comincerà il voto degli emendamenti e dei subemendamenti (in tutto 581, ndr) presentati alle 20 proposte di modifica a firma dei due relatori, Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto calderoli (Lega). I due relatori si sono incontrati questa mattina e, come ha confermato il senatore leghista, hanno “scaldato le candelette, adesso andiamo avanti come da programma”.
Rimangono però ancora da sciogliere i due nodi più importanti della riforma che riguardano il Senato elettivo, con il subemendamento depositato e firmato da 37 senatori, tra cui 19 parlamentari della maggioranza del Pd, e la questione dell’immunità. Due punti nevralgici su cui non è stato ancora trovato un accordo e che dovrebbero essere affrontati non oggi. Parallelamente, intanto, rimangono ancora aperte le questioni in seno a quei partiti che sulle riforme hanno dato vita a una maggioranza extraparlamentare: Pd e Forza Italia. Il segretario Dem e premier Matteo Renzi cercherà di mettere ordine tra i dissidenti del partito domani incontrando a palazzo Madama i senatori, mentre Silvio Berlusconi farà lo stesso con deputati e senatori giovedì. Obiettivo di entrambi i leader è quello far riprendere ai parlamentari la via maestra del patto del Nazareno. Tra questi due incontri, proseguiranno intanto quelli tra partiti: Renzi dovrebbe rivedere i 5 Stelle giovedì, e voci di palazzo danno ormai per fissato un faccia a faccia anche con Berlusconi mercoledì in giornata.
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