Roma, 13 giu. (LaPresse) – “Il faro è che la pubblica amministrazione deve diventare più semplice e digitale”. Lo ha detto il ministro della P.a. Marianna Madia a ‘Otto e mezzo’, su La7. “Cambierà la vita dei cittadini – ha aggiunto – e non ci saranno più 8000 moduli diversi per ogni Comune ma un modulo unico, un pacchetto di semplificazioni che comprende anche i malati cronici e i disabili, che non dovranno più andare continuamente a farsi certificare dai medici. La digitalizzazione partirà dal 30 giugno, successivamente ogni cittadino avrà un Pin unico che semplificherà la vita. La Pa diventerà un partner di cittadini e imprese”. Quindi Madia ha spiegato che il governo cerca “il più possibile di non fare norme, le riforme non si valutano quantificando il numero di norme, semmai il contrario”.
Per quanto riguarda uno dei temi più controversi della riforma della P.a, la mobilità, il ministro ha spiegato che sarà obbligatoria entro i 50 chilometri e ci saranno tabelle di equiparazione per stabilire lo spostamento di un lavoratore e del suo stipendio, oltre che per definire la qualifica. Gli altri due punti affrontati sono gli scatti di carriera e la pensione. “Abbiamo cancellato la norma che consente di rimanere nella pubblica amministrazione oltre l’età della pensione. Se arrivi all’età della pensione – ha spiegato Madia – vai in pensione e non puoi più lavorare per la pubblica amministrazione”. Inoltre ci saranno meccanismi diversi per gli scatti di carriera. “Vogliamo valorizzare i dirigenti togliendo ingessature. Potranno avere incarichi di maggiore responsabilità – ha concluso – se avranno valutazioni positive o di minore responsabilità in caso contrario. Un meccanismo di competizione. Chi rimane nel ruolo unico senza fare esperienza potrà essere licenziato”.

