Roma, 7 mag. (LaPresse) – Dal suo impegno per cultura in Italia alle larghe intese, alla discesa di Marina Berlusconi in politica, alla Rai. Sono i temi toccati da Silvio Berlusconi durante la presentazione nella sede di Forza Italia a piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma, per lanciare il nuovo Dipartimento Cultura del partito. “Io – attacca il presidente di Fi – sono il primo imprenditore culturale d’Italia. Non si tratta di fare pubblicità alla mafia come fa la tv pubblica, noi questo non lo facciamo, noi facciamo fiction per promuovere l’Italia”. Per Berlusconi le imprese che si occupano di cultura non devono pagare le tasse. “Essendo stato al Governo avrei potuto intervenire un po’ più da vicino sulle imprese che si occupano di cultura. Sono 4650mila e muovono 80 miliardi del nostro Pil. Credo che bisogna avere il coraggio di detassare queste imprese”, spiega.
LA RIFORMA DEL SENATO. Poi, il leader di Fi, torna a parlare del suo appoggio a Renzi per la riforma del Senato. “Per non far dire che eravamo noi a interrompere le riforme – sottolinea – abbiamo votato l’odg Calderoli e il testo base presentato al Senato. Con Renzi eravamo d’accordo su alcuni punti. L’accordo c’è e c’è sempre stato”. Quindi ribadisce che “ove si verificassero delle situazione che ho definito catastrofiche, noi come sempre agiremo da opposizione responsabile”.
LA FIGLIA MARINA. Altro argomento affrontato è quello della successione. Se Marina dovesse “decidere di scendere in campo per rispondere agli attacchi subiti da suo padre, io sarò il primo a dirle che non deve farlo. Marina ha un’energia straordinaria e lo si vede come guida le aziende ma io da padre non vedo come una cosa positiva l’ingresso in questa politica”, dice Silvio Berlusconi.
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