Roma, 22 apr. (LaPresse) – “Uno dei punti qualificanti della nostra azione di Governo è proprio quello della trasparenza e dell’apertura. In questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune”. Lo dichiara il premier Matteo Renzi dopo la firma della direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904. “Con l’atto odierno trova concreta applicazione la legge 124/2007 in un aspetto rilevante come quello del riconoscimento degli archivi dell’intelligence come patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell’informazione e di tutti i cittadini”, commenta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti.

Renzi ha firmato oggi a Palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza della Repubblica Marco Minniti e del Direttore del Dis, amb. Giampiero Massolo, la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904. Secondo quanto stabilito nel CISR dello scorso venerdì, la direttiva consente il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese. I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l’ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le Amministrazioni) prima di poter destinare una unità archivistica all’Archivio Centrale.

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