Roma, 18 apr. (LaPresse) – “Oggi smentiamo i gufi, che hanno più volte auspicato non solo che non vi fossero le coperture” per il bonus Irpef “ma più in generale un percorso di riorganizzazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri. Questo decreto, ha aggiunto, “consentirà di erogare i mitici 80 euro fin dal mese di maggio”. “Misura che non è una tantum ma strutturale, esattamente come è strutturale il processo di revisione della spesa”,ha specificato Renzi.
PARTITE IVA. “Metteremo la voce degli incapienti e delle partite Iva” in un provvedimento “nelle prossime settimane, mesi”, ha spiegato ancora il premier, che poi, alleggerendo i toni, ha detto: “Sono quattro giorni che non esco da palazzo Chigi: oggi mi sono affacciato dalla finestra, era l’ora d’aria, è veramente un momento molto bello”. Sulle scadenze però non si è pronunciato: “Non do dei tempi perché quando li do, li rispetto”, ha tagliato corto.
COPERTURE. Le coperture al decreto Irpef saranno pari a 6,9 miliardi nel 2014, “che diventano 15 miliardi nel 2015” ha annunciato il presidente del Consiglio.
SANITA’. “Se trovate nel testo le parole ‘tagli’ e ‘sanità’ vi pago da bere”, ha detto Renzi. Anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha confermato la notizia appena uscita dal Cdm: “Posso dire che la parola sanità non è menzionata in questo decreto, quindi non c’è alcun taglio al sistema sanitario nazionale”.
TETTO STIPENDI MANAGER PUBBLICI.“Noi applichiamo la ‘regola Olivetti’ alla Pubblica amministrazione e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione”, ha annunciato il premier. Renzi ha poi voluto puntualizzare: “In un momento in cui gli stipendi sono cresciuti, dare un tetto massimo agli stipendi dei grandi manager, che è di 20mila euro al mese, non è un tetto così drammatico, è un principio di serietà”. “Lo diciamo agli italiani con chiarezza – ha aggiunto – ridurre gli stipendi dei manager delle società è un principio di buon senso, è un modo per fare la pace con gli italiani”, ha aggiunto. “Chi non vuole adeguarsi, vada pure a fare il manager nel settore privato”, ha quindi ribadito Renzi, facendo chiaro riferimento alla disputa con l’ex numero uno di Trenitalia Mauro Moretti.
PARLAMENTARI. “Camera e Senato, che sono organi autonomi, dovranno decidere da soli se ridurre gli stipendi. Io credo – ha sottolineato il premier – sarebbe bello se arrivasse un segnale equivalente a quello che dà oggi il Governo”.
MAGISTRATI. “Io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino leggi che li riguardano. Non è riducendo gli stipendi che togliamo la libertà alla magistratura. Passare da 311 mila euro l’anno a 240 non è un attentato all’autonomia della magistratura”. “Ho grande stima e rispetto della magistratura italiana: fanno un lavoro straordinario, sono liberi e indipendenti nella loro coscienza. Per questo – ha ribadito – non credo che portare lo stipendio di un alto magistrato da 311 a 240mila sia un attentato a libertà, autonomia e indipendenza della magistratura”. “Non ho paura di dirlo con molta tranquillità – ha concluso – accusare il governo di attentare all’indipendenza della magistratura è un atteggiamento da rispedire al mittente”.
SPESE PUBBLICHE ONLINE. Rivoluzione trasparenza anche nei conti pubblici, Renzi annuncia che “tutte le spese degli enti centrali e locali saranno on line entro 60 giorni”. “Era già così – ha precisato – ma questa volta, se non sarà fatto, ci saranno anche le sanzioni: se il singolo comune non mi dà tutti i dati di come ha comprato il telefonino agli assessori, noi riduciamo i trasferimenti”.
TEMPI RIFORME. “Spero entro l’estate 2014 si possa arrivare alla riforma elettorale”, ha annunciato il premier che ha dato la riforma del Senato pronta per maggio. Presenteremo la “riforma Madia della pubblica amministrazione entro aprile. C’è poi il tema dello ‘sforbicia Italia’ con la semplificazione degli enti locali. Andiamo avanti come treni”, ha concluso.
POLETTI. E sulle polemiche sul decreto lavoro del ministro Poletti, Renzi rassicura: “Non direi che è stravolto il decreto lavoro. Il Parlamento è libero di fare ciò che vuole, e credo ci sia un ampio consenso in Parlamento. Voglio capire come fa il M5S a non votare per queste misure. Non sono preoccupato e non lo ritengo stravolto”.
AUTO BLU. Uno dei dieci punti toccati da Renzi non poteva che riguardare il capitolo ‘auto blu’. “Ogni ministero potrà avere al massimo cinque auto blu. E’ la riduzione di auto blu più significativa della storia”, ha sentenziato. E ha rincarato: “Che vuol dire? Che i sottosegretari vanno a piedi, molti dirigenti andranno a piedi, prenderanno un taxi, l’autobus”.
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