Roma, 19 feb. (LaPresse) – E’ durato oltre un’ora il colloquio tra il premier incaricato, Matteo Renzi, e la delegazione di Forza Italia, composta dal leader Silvio Berlusconi e dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Un faccia a faccia al termine del quale Berlusconi ha annunciato di essere disponibile “a lavorare insieme” al governo sulle riforme, pur rimanendo “all’opposizione”. “Decideremo di volta in volta – ha precisato ai cronisti – sui contenuti dei singoli provvedimenti”.
“Il Paese – ha commentato Berlusconi al termine dell’incontro – ha assolutamente bisogno di diventare governabile, cosa che oggi non è”. Per questo, ha ribadito, è necessario “rivedere l’assetto costituzionale per dare al presidente del Consiglio gli stessi poteri che hanno i suoi colleghi in altri Paesi” e approvare l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Inoltre, per il leader di Forza Italia, appare fondamentale modificare “la Corte Costituzionale: non si può lasciare al capo dello Stato – ha detto – la prerogativa di nominare cinque membri. Oggi la Corte costituzionale da istituzione di garanzia è diventato un organo politico della sinistra”.
Come già fatto in passato, il Cavaliere è tornato poi sul tema della riforma delle Camere. Con Renzi, ha spiegato, “abbiamo concordato la riforma costituzionale del Senato”, e c’è un’esigenza immediata e assoluta di avere una sola Camera che approvi le leggi, possibilmente ridotta di numero e che sia dato a questa unica Camera un tempo come oggi è dato ai decreti legge per approvare i disegni di legge”.
E sulla prossima squadra di governo, Berlusconi non si è sbilanciato.
“Siamo d’accordo su un ringiovanimento della squadra di governo. Oggi ho avuto il piacere d’incontrare un presidente del Consiglio incaricato che ha esattamente la metà dei miei anni e mi sembra un buon segnale per il futuro del Paese e per il rinnovamento della classe dirigente”.
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