Roma, 12 feb. (LaPresse) – Portare ‘Impegno Italia’ in Parlamento e chiedere la fiducia, dopo aver convinto Matteo Renzi con gli argomenti presenti nel patto di coalizione. Questo, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, sarebbe il piano del premier Enrico Letta, che, raccontano, “non ha nessuna intenzione di mollare, anzi vuole andare avanti”. Primo appuntamento quindi la conferenza stampa di questo pomeriggio alle 18, quando il presidente del Consiglio presenterà la proposta di un patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo. Una mossa audace, forse tardiva, commentano alcuni parlamentari che fanno parte della stessa maggioranza, che Letta vuole usare per dare una scossa al governo e allo stesso Partito democratico.

Decisiva appare ormai la direzione in programma per domani. Renzi ha già dato appuntamento alla riunione dei democratici per entrare nel merito della questione. “Quello che devo dire io, lo dico a viso aperto, come sempre senza troppi giri di parole”, ha attaccato, ma di fatto adesso sembra essere Letta a mettere alle strette il segretario del Pd, costringendolo domani in direzione a giudicare la sostanza e non il premier. Facile, è il ragionamento, sfiduciare me come leader, magari avviando una raccolta di firme che tragga spunto dalle tante voci critiche che si sono levate nei confronti del Governo da dentro e fuori il palazzo.

Più difficile, secondo quanto viene riferito in ambienti vicini a palazzo Chigi, “bloccare” un programma di rilancio, al quale hanno lavorato non solo la presidenza del Consiglio e i ministri, ma tutti i partiti che sostengono il Governo, eccezion fatta – questa è l’accusa che Letta sarebbe pronto a lanciare – proprio per il Pd targato Matteo Renzi. Superata la direzione il premier ha tutta l’intenzione di chiedere la fiducia in Parlamento e proseguire con la sua azione di governo. Tra le mura di Montecitorio e Palazzo Madama sarà proprio il Pd ad essere messo alla prova. Insomma il ragionamento che avrebbe fatto Letta sarebbe: “Non mi dimetto, se mi vogliono sfiduciare lo facciano in aula”. Rumors di palazzo sostengono che addirittura la fiducia possa essere discussa e votata già lunedì.

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