Roma, 27 dic. (LaPresse) – “Voglio ringraziare il popolo italiano per avermi dato supporto. Grazie a tutti quelli che in questa difficile vicenda mi hanno dato conforto e supporto”. Così Alma Shalabayeva, moglie dei dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa dall’Italia a maggio con sua figlia, durante una conferenza stampa dopo il suo arrivo a Roma. “Il supporto che mi ha fornito la Bonino mi ha dato un grande sostegno in questi mesi”, ha detto ancora la donna. “Ancora non ho deciso quale sarà la mia ultima destinazione. La mia felicità, ora – ha detto Shalabayeva rispondendo a chi gli chiedeva se intendesse restare in Italia – è essere riuscita a ricongiungermi con i miei figli”.

“MI MANCA MIO MARITO”. “Questi mesi trascorsi in Kazakistan – ha detto la donna – sono stati molto particolari: la mia casa era sempre sorvegliata”. “La maggiore preoccupazione mia e di mio marito” durante i mesi passati in Kazakistan “era quella – ha proseguito, accompagnata nell’hotel di via Veneto da sua figlia più piccola – di ricevere una provocazione, e soprattutto temevamo per i nostri figli”. Mio marito, ha concluso, “mi manca molto”.

BONINO: A GIUGNO ERA IMPENSABILE QUESTO RISULTATO. Shalabayeva è atterrata questa mattina a Fiumicino e prima di incontrare la stampa ha visto la ministra Bonino, a cui, spiega la Farnesina, ha espresso la propria “sincera gratitudine per l’impegno coerente che la Ministro Bonino e la Farnesina tutta hanno mantenuto in questi mesi, consentendo ora a lei ed alla piccola Alua di recuperare la libertà di movimento”. “Mi ha fatto piacere poter condividere con la signora Shalabayeva e i suoi figli – ha detto Bonino – la gioia di essere di nuovo qui a Roma. All’inizio di giugno sembrava davvero impensabile ottenere questo risultato, ma ci siamo riusciti grazie alla determinata e costante azione del governo e delle forze parlamentari. La partenza della Signora Shalabayeva e di Alua dal Kazakhstan è stata possibile anche grazie alla collaborazione fornita dalle autorità kazake nell’ultima fase della vicenda”.

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