Milano, 16 dic. (LaPresse) – “I boss mafiosi sappiano che se provano a fare uscire ulteriormente delle informazioni fuori dal carcere lo Stato è pronto ad indurire ancora, sempre di più, la legislazione sul carcere duro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa dopo al sua audizione alla Commissione parlamentare Antimafia, che oggi e domani si riunisce in Prefettura a Milano. “Non avremo nessuna timidezza nel fare tutto ciò che è necessario fare per impedire che dall’interno delle strutture penitenziarie si posano dare ordini verso l’esterno”, ha aggiunto Afano. Il ministro dell’Interno ha poi assicurato ai magistrati minacciati dalla mafia “che nessun dettaglio verrà trascurato e che il livello di sicurezza a loro protezione sarà mantenuto altissimo”. Per Alfano “l’ipotesi di azioni eclatanti” come quella che, da quanto è emerso da alcune intercettazioni nel carcere di Opera, il boss Totò Riina stava pensando per colpire il pm di Palermo Nino Di Matteo, hanno “lo scopo di dare il segno esterno di una ripresa dell’attività mafiosa” e ha assicurato che per tutti i magistrati che sono stati raggiunto da minacce sono già state applicate misure di protezione che “corrispondono ai massimi livelli di rischio”.

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