Roma, 27 set. (LaPresse) – Un voto di fiducia da porre su un documento di iniziativa governativa già martedì in Senato. Questa una delle “modalità” più aggreditate, secondo quanto riferiscono fonti interne all’esecutivo, che Enrico Letta porterà al vaglio oggi di Giorgio Napolitano. Un documento, precisano le stesse fonti, non programmatico, ma un discorso tutto politico che il Parlamento dovrà decidere se condividere o no. Il tutto in Senato proprio martedì primo ottobre.
L’aula di palazzo Madama è infatti convocata per le 16 e una nuova riunione dei capigruppo potrebbe calendarizzare il voto di fiducia nel primo pomeriggio se non in mattinata. Il premier martedì alle 10 dovrebbe riferire su Telecom a Montecitorio, appuntamento stabilito dalla riunione dei presidenti di gruppo, che però potrebbe essere posticipato ad un altro giorno. Si sopiscono infatti le voci sulla minaccia di dimissioni da parte del capo dello Stato. Giorgio Napolitano, che più volte ha giocato questa carta per mettere sull’attenti la maggioranza delle larghe intese, sa benissimo, riferiscono esperti costituzionalisti, che questa “non è la fase giusta per un gesto di questo tipo”. In molti infatti la definiscono “una bomba atomica” da non far esplodere in questo momento. L’elezione di un nuovo presidente della Repubblica, è l’interpretazione, farebbe perdere ulteriormente tempo, complicando ancora di più la situazione.
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