Di Nadia Pietrafitta

Roma, 9 set. (LaPresse) – È scontro in Giunta delle elezioni del Senato che deve decidere sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il “muro contro muro” inizia quando Andrea Augello, relatore del ‘dossier’ che riguarda il Cavaliere, presenta tre questioni pregiudiziali che riguardano la legge Severino in base alle quali ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia dell’Unione europea del Lussemburgo. Il relatore – si legge nelle conclusioni della seconda pregiudiziale – “sottopone alla Giunta la proposta di sollevare una questione incidentale” riferita a “dieci diversi profili di illegittimità costituzionale, reputati rilevanti e non manifestatamente infondati” della legge Severino. Di più. Augello “sottopone alla Giunta la proposta di deliberare un rinvio pregiudiziale di tipo interpretativo alla Corte di giustizia dell’Unione europea, ai sensi dell’art. 267 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. Per Augello, insomma, ci sarebbero i presupposti perché la giunta chieda un parere alla Corte Ue per verificare se la legge Severino violi i principi comunitari.

Pronta la reazione del M5S che bollano l’iniziativa del senatore Pdl come “una perdita di tempo”. Pd e M5S chiedono allora che il voto sulle pregiudiziali equivalga al voto sulla relazione. Lo scontro si accende. Anche Scelta civica, spiegano fonti interne alla Giunta, sarebbe favorevole alla proposta. In caso di una bocciatura delle pregiudiziali, è il ragionamento, il relatore si considera decaduto. Il Pdl, naturalmente, è contrario. Quando Augello finisce di leggere le 71 pagine che illustrano le questioni pregiudiziali (sono quasi le 20 e sono trascorse oltre 4 ore dall’inizio dei lavori) e ha inizio la discussione generale i toni si alzano. Alla fine è il presidente della Giunta Dario Stefàno a proporre di aggiornare la riunione a domani alle 12. Il relatore riesce a strappare altro tempo e la riunione viene fissata alle 20.

Già domani, viene spiegato, si dovrebbe arrivare al voto. Dal Pdl, però, cominciano ad arrivare i primi aut-aut. “Dalla giunta provengono segnali di muro contro muro – sentenzia Schifani – Un inaccettabile atteggiamento da parte del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle che addirittura intendono votare entro domani contro le pregiudiziali approfondite e dettagliate formulate dal relatore . Se dovesse succedere questo – avverte – non credo che si potrebbe più parlare di maggioranza a sostegno del governo”.

Gli fa eco il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta: “Alla fine di questa giornata impegnativa e tesa voglio fare un ultimo appello alla ragionevolezza e al buon senso. Attenzione – conclude – alle tentazioni di giustizia sommaria, perché certe ferite, in un Paese così lacerato, non si rimargineranno con facilità”.

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