Roma, 17 ago. (LaPresse) – A poche ore dalla frase choc pubblicata su Facebook “Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza”, l’esponente del Pd sardo Gianluigi Piras chiede scusa e si spiega in una lunga nota pubblicata sul social network. Piras definisce quello che ha scritto “un paradosso”: “Il significato del mio post non è neanche lontanamente da intendersi come un augurio o un auspicio a che la Isinbayeva (e chicchessia)possa essere stuprata nè in piazza ne altrove. Il paradosso da me utilizzato è semmai da intendersi in questo senso: talmente sono gravi le affermazioni della Isinbayeva che, indirettamente e in virtù di quelle affermazioni, arriva a giustificare una legge tra le quali conseguenze registriamo casi di stupro di donne lesbiche”. Piras annuncia le sie dimissioni “dalla Presidenza del Forum Regionale sui Diritti civili del Partito Democratico della Sardegna e dalla Direzione Regionale; rassegno irrevocabilmente le dimissioni dal Consiglio comunale di Jerzu; rassegno irrevocabilmente le dimissioni dal coordinamento regionale di Anci giovane; rimetto nelle mani del Segretario Regionale e Nazionale del Partito Democratico la mia tessera di iscritto e rassegno irrevocabilmente le dimissioni da coordinatore provinciale di Prossima Italia, associazione impegnata da sempre con grande determinazione nelle battaglie in difesa dei diritti civili e che in questa fase sta sostenendo la candidatura di Giuseppe Civati alla Segreteria Nazionale del Pd”. “Lo stupro – scrive Piras nella nota – è inaudita violenza. Ma il danno è enorme e quando si sbaglia, in politica come nella vita, c’è sempre un prezzo da pagare, e io intendo pagare”.

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