Roma, 5 ago. (LaPresse) – L’aula della Camera ha iniziato l’esame degli emendamenti del decreto legge ‘svuota carceri’. Il provvedimento dovrebbe ricevere il via libera dell’assemblea nella giornata di oggi. Sul testo sono stati presentanti circa 450 proposte di modifica, per la maggior parte firmate dalla Lega Nord, che contrasta duramente il provvedimento già varato in Senato. Di fatto il dl dopo l’approvazione di Montecitorio dovrà tornare in terza lettura a palazzo Madama, perché modificato in commissione Giustizia della Camera.

Intanto è scontro in aula. Il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, ha bacchettato i leghisti sull’uso del dialetto. “A Montecitorio si parla italiano. Non in dialetto”. Il leghista Gianluca Buonanno si è guadagnato una reprimenda linguistica nel corso delle votazioni degli emendamenti al decreto legge ‘svuotacarceri’. Buonanno contesta le misure studiate dall’esecutivo per alleviare l’emergenza carceraria e chiede a Giachetti di potersi esprimere in lingua madre. “Se vuole glielo dico in dialetto…”. “No, no. Me lo dica in italiano”, lo interrompe Giachetti. L’esponente del Carroccio non demorde e replica: “Ma come, qui a Roma voi parlate dialetto… con questo provvedimento ‘nduma i numer’. Un miliardo e mezzo di euro per mantenere 25mila stranieri venuti in Italia per delinquere è folle. Bisogna rimandarli a casa”. Giachetti lo rimprovera di nuovo e a questo punto prende la parola Gianluca Pini, vicecapogruppo della Lega Nord, difendendo “la libertà espressiva del collega” visto che “più e più volte quest’aula ha visto interventi in lingue locali. Io la inviterei a non interrompere un collega che vuole esprimersi nella propria lingua”. Il viceopresidente a questo punto rimanda al regolamento e chiude così la faccenda: “Il presidente decide e ha facoltà di interrompere un collega perché questa rientra tra le sue responsabilità e intende esercitarla. Quanto all’uso del dialetto, potrei richiamarla a numerosi precedenti, ne ho uno in mano, in cui si richiama a parlare in italiano perché tutti possano capire”.

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