Roma, 3 lug. (LaPresse) – “Ricordiamo a noi stessi e ricordiamo al presidente Letta che agli sforzi di risanamento dei conti pubblici italiani, nonché al rispetto del vincolo del pareggio di bilancio nel 2013 ha contribuito per l’80% il governo Berlusconi e solo per il restante 20% il governo Monti”. Lo dice Renato Brunetta, capogruppo del Pdl. “I conti – sottolinea – sono della Banca d’Italia: dal 2008 al 2011, il governo Berlusconi ha varato 4 manovre di finanza pubblica, aventi effetto cumulato, fino al 2014, di 265 miliardi di euro. Il decreto cd. ‘Salva-Italia’ del governo Monti avrà un impatto complessivo sulle finanze pubbliche, nel triennio 2012-2014, di 63 miliardi, e si è reso necessario a causa del peggioramento della congiuntura economica nell’intera eurozona nell’autunno 2011”. “Non è esatto, quindi- aggiunge Brunetta – dire che ‘ le scelte dei governi precedenti, quello di Monti in particolare, hanno consentito di uscire dalla procedura di deficit eccessivo’. I numeri sono numeri, non suscettibili di alcuna interpretazione, né di tipo politico, né di tipo ideologico. Il bravo presidente del Consiglio, Enrico Letta, se ne faccia una ragione”.

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