Roma, 9 giu. (LaPresse) – “Bossi ha detto mille volte di voler tornare ad essere il segretario della Lega. Ma adesso il segretario sono io. Punto. Il nuovo segretario sarà un giovane, sono sicuro che sarà così”. Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord Roberta Maroni a ‘L’intervista’ di Maria Latella su Sky Tg24. “Sono addolorato per l’intervista rilasciata da Bossi – ha proseguito – e non mi è piaciuta. Queste cose danneggiano i partiti perché si dà la percezione che dentro si litighi”. Maroni ha poi parlato dell’impegno militare in Afghanistan, ad un giorno dalla morte del capitano La Rosa in un attacco rivendicato dai talebani: “La Lega ha sostenuto questa missione, ma con i costi esorbitanti e con la crisi che c’è oggi, dopo 10 anni secondo me sarebbe utile ripensarci e lasciare questo teatro di guerra. La nostra azione non è stata efficace ed è giusto che chi vive lì ora gestisca la situazione da solo”.
Poi, alcune riflessioni sul Governo Letta, giudicato debole e influenzato dalle vicende processuali di Silvio Berlusconi, tanto che “durerà al massimo fino ai primi mesi dell’anno prossimo”. Due le critiche principali: l’azione sullo Ius soli e il commissariamento dell’Ilva. “La Lega è contraria ai clandestini, non agli immigrati. Ci sono realtà al nord in cui l’integrazione è la più alta che c’è. Il principio è che se hai un contratto di lavoro vieni e hai tutti i diritti tranne quello di voto. Oggi la legge va benissimo. Dare la cittadinanza solo perché uno nasce qui è sbagliato”, ha detto il segretario federale della Lega, spiegando che “quando il ministro Kyenge parla di Ius soli si muove malissimo. E’ una cosa puramente ideologica”. Per quanto riguarda l’Ilva, il commissariamento è un errore perchè “ancora una volta è stato favorito l’intervento pubblico per scopi che niente hanno a che fare con la realtà industriale. In altri posti, al nord, lo stato non è intervenuto, com’è giusto che sia. Io sono contrario”.
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