Sarteano (Siena), 13 mag. (LaPresse) – Due giorni di lavoro nell’abbazia di Spineto a Sarteano (Siena) per fare spogliatoio. Così il presidente del Consiglio Enrico Letta aveva annunciato il ritiro del Governo, e così è stato. Oggi, nella conferenza stampa per fare il punto su ciò che è stato deciso, Letta ha spiegato: “Dentro lo spogliatoio abbiamo discusso, e così va bene. Quando cominceranno le interviste dei ministri gli uni contro gli altri ci preoccuperemo e ognuno farà le sue scelte in piena libertà, io in primis. Ma le cose si dicono dentro con franchezza e lealtà. Si stabiliscono delle regole e poi le regole si applicano fuori”. Ecco infatti la conferma di quanto già preannunciato: “Abbiamo preso la decisione – ha detto Letta – di attenerci ad una regola per cui i ministri si occupano del governo e fanno del loro meglio per dare le risposte ai problemi del Paese, con l’impegno a stare fuori dalle vicende politiche e partitiche a partire dalla campagna elettorale per le amministrative. E’ una decisione di buon senso per superare problemi che ci sono”.
Poi, Letta ha parlato di quello che il Governo si propone di fare nel primi 100 giorni di lavoro: “Vorrei che la riforma politica passasse un punto di non ritorno in questi primi 100 giorni, vorrei arrivare ad un punto di riforma politica e costituzionale dal quali non si torni indietro e non si possa più fallire”. E così, il ministro delle Riforme sarà subito al lavoro per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e per cambiare la legge elettorale, mettendola in sicurezza con una ‘safety net’ “perché non ci sia la paura di andare al voto di nuovo con questa legge elettorale che è il danno politico peggiore che il nostro Paese possa avere”. Fondamentale anche il tema dell’occupazione giovanile e quello della casa.
Il premier ha poi spiegato che la convenzione “dovrebbe essere un organo composto dai componenti delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. I presidenti delle due commissioni, in questo momento Finocchiaro e Sisto, presiederanno questo organismo che lavorerà per fare le riforme costituzionali”. “Il governo – ha proseguito – nominerà una commissione per le riforme costituzionali composta da esperti esterni, mettendo insieme importanti personalità, presieduta dal premier che delegherà il ministro per le Riforme costituzionali. Ci sono 100 giorni per elaborare le opzioni che verranno consegnate ai presidenti del Parlamento perché siano la base di lavoro utilizzata dalla convenzione”.
Il vicepremier Angelino Alfano ha condiviso le posizioni di Letta e ha sottolineato come oggi sia fondamentale agire con la massima trasparenza verso i cittadini: “Siamo convinti che questa sia la strada giusta per uscire dalla crisi e che segna un’agenda di lavoro fatta di economia e riforme”.
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