Roma, 11 mag. (LaPresse) – La larga convergenza su Guglielmo Epifani, annunciata ieri, c’è stata. Il Pd ha infatti eletto l’ex leader della Cgil come suo segretario con 458 voti, l’85,8 % dei voti validi. “Cercherò di mettercela tutta per far bene”. Con queste parole Epifani ha infatti accolto la nomina, che lo vedrà alla guida del partito fino al congresso fissato dall’assemblea non più tardi di ottobre 2013. Un compito “difficile” ha ammesso il deputato democratico, ma che affronterà con “la passione che ho dentro” e con l’aiuto di tutti i militanti a cui si rivolge prima di andare via: “Tutti assieme riprendiamo in mano il futuro di questo partito”.

Compito principale di Guglielmo Epifani sarà quello di traghettare il Pd verso una segreteria politica, ma anche raccoglierne i cocci dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani. Il sindacalista ha infatti chiara la situazione del Nazareno e non si esime da incitare tutti nel suo intervento davanti all’assemblea, prima di essere nominato: “Nessuna autoindulgenza, stiamo correndo il rischio di toccare il fondo, di toccare con mano il potenziale fallimento del nostro progetto. Per questo dobbiamo reagire, non lasciare che le cose vadano”. E anche se il congresso “mette paura” Epifani esorta “se decidiamo di percorrere questa strada la dobbiamo percorrere con coraggio e determinazione. Mettiamoci anche la nostra faccia, perché la nostra faccia è sinonimo di serietà”.

Un intervento quello dell’ex sindacalista pieno di passione e soprattutto di obiettivi: rifinanziare la Cig, evitare l’aumento dell’Iva e sull’Imu Epifani picchia duro: “Se il governo Monti avesse ascoltato un po’ di più e se sull’Imu la soglia di franchigia fosse stata più alta avremmo avuto un meccanismo perfetto. E l’Imu sulla prima casa l’avrebbe pagata chi può. A volte pensando di fare di più si riesce a fare peggio”.

Lo stesso Matteo Renzi, che per la prima volta ha preso la parola a un’assemblea del Pd, dà la sua benedizione a Epifani ma avverte: “Il traghettatore ci aiuterà se la barca sarà in condizione di reggere”. Arriva a sorpresa anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta, a cui viene affidato il compito di concludere i lavori dell’assemblea. Il premier subito accoglie il nuovo segretario come “una buona notizia per il governo che ho l’onore di guidare” e sul congresso “dovrà tradurre identità e valori che ci accomunano nel progetto per l’Italia del futuro”. Secondo Letta infatti “solo chi pensa di essere debole nella sua identità non si confronta con gli altri”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: