Roma, 3 mag. (LaPresse) – Denuncia alla procura di Roma e richiesta al Garante della privacy di un intervento immediato. Il Movimento 5 Stelle prova a respingere l’urto dell’attacco hacker alle caselle email di alcuni deputati e la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, decide di recarsi davanti al procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, per denunciare gli ultimi fatti. Oltre alle azioni di hackeraggio sulla posta elettronica dei deputati Giulia Sarti e Stefano Vignaroli, i grillini denunciano nuove violazioni. Nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, infatti, Lombardi riferisce che “tre settimane fa” un hard-disk è stato rubato negli uffici del palazzo dei gruppi della Camera e “ieri c’è stato un tentativo di infrazione di una casella di posta Gmail, lasciata aperta durante la pausa pranzo”.
“C’è un attacco a tutto campo contro di noi”, tuona davanti ai giornalisti, sottolineando che il Movimento non ha “inconfessabili segreti”, ma trova “incredibile il silenzio mediatico su un attacco del genere, portato a un movimento che ha dietro 9 milioni di cittadini”. I sentimenti che prevalgono sono quelli di dire “basta”, ma anche, sottolinea la capogruppo, “una sorta di abbandono da parte delle istituzioni, come la magistratura, che sono chiamate a tutelare i cittadini”. Un concetto che ribadisce anche in un passaggio successivo della conferenza stampa. Lombardi lamenta, infatti, che “dopo otto ore”, il Movimento “non ha notizie sull’attività della magistratura nè della polizia postale”. “Non sappiamo nulla – aggiunge – di cosa stanno facendo per tutelare in primis questi trenta cittadini che tra poco si insidieranno nelle commissioni parlamentari”.
L’altro fronte attivato dai grillini è quello del Garante della privacy. E’ Sarti a spiegare: “ll Garante della privacy mi ha contattato solo ieri e a fronte di una mia richiesta di incontro immediato ci siamo visti solo questa mattina: ora al Garante chiederemo non solo di diffidare chiunque dal pubblicare le nostre caselle di posta personali, ma che chi detiene questo materiale, cioè le testate giornalistiche che ne hanno possesso, deve cancellarlo”. I grillini non si danno per sconfitti e il deputato Alessandro Di Battista, indicato dagli stessi hacker come la prossima ‘vittima’, è caustico: “Non ho nulla da nascondere tant’è che ho pensato: ‘Non me ne po’ fregà de meno’. Ciò non toglie che si tratta di un fatto davvero allucinante, di una violazione pesante”. A confermare la linea anche Vignaroli: “Non abbiamo nulla da nascondere o temere: se volevano intimidirci non ci sono riusciti, ma hanno fatto un buco nell’acqua”.
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