Roma, 3 gen. (LaPresse) – “Spero che Bersani convinca ma non vinca”. Scende in campo il premier uscente Mario Monti, ingaggiando toni molto diretti e abbandonando un po’ il suo celebre misurato controllo. “Se Bersani – ha detto, ospite stamane di Unomattina – vuole avere un Pd e una sinistra che facciano davvero gli interessi dei lavoratori dovrebbe con un atto coraggioso silenziare un po’ questa parte del partito che io considero conservatrice”. Monti ha citato “l’onorevole Fassina” e ha sottolineato che “il blocco tradizionale della sinistra”, cioè “la Cgil, la Fiom, Vendola, Sel e l’onorevole Fassina”, ha “impedito alle riforme di andare più avanti”.
“LISTA ROTARY? DEFINIZIONE SIMPATICA”. “E’ simpatica – ha aggiunto, tornando proprio sulle polemiche con il responsabile Economia del Pd – la definizione di ‘lista rotary’ che ha offerto l’onorevole Fassina. Ha immaginazione, io non la conosco ancora la lista Monti”. Poi ha sottolineando di essere ricordato in Europa per le sue battaglie contro le grandi lobby e i poteri forti, come quando da commissario alla Concorrenza multò la Microsoft con una sanzione record.
“BRUNETTA PORTA PDL SU SCELTE ESTREME”. Ma ne ha avuto anche per il Pdl, lanciando un attacco all’ex ministro della Funzione pubblica: “L’onorevole Brunetta – ha detto – con l’autorevolezza di un professore di una certa statura accademica, sta portando il Pdl su posizione estreme e settarie” e ha sottolineato poi la presenza di “molte posizioni dentro il Pdl che hanno impedito l’introduzione di una maggiore concorrenza nelle libere professioni”.
“LE DEFEZIONI IN PD E PDL HANNO UN SIGNIFICATO”. Insomma, ha sintetizzato, “ci sarà pure qualche significato vorrà dire qualcosa, se autorevoli esponenti come Ichino per il Pd e Cazzola per il Pdl si stanno spostando” nelle formazioni di centro.
“IMU INTRODOTTA DA BERLUSCONI”. Dopo di che, venendo alla questione Imu, Monti si è tolto un sassolino dalla scarpa: quella tassa, ha detto, è stata “introdotta dal governo Berlusconi con efficacia differita, abbiamo avuto noi l’onore di applicarla”.
“NON SONO CREDIBILE? HA RAGIONE BERLUSCONI, LUI E’ AUTOREVOLE”. Tornando sulla polemica con Silvio Berlusconi, Monti ha poi sottolineato, con la solita ironia: “Se il presidente Berlusconi ritiene che io sono poco credibile vuol dire che sono poco credibile”, aggiungendo che il suo predecessore “è una persona importante e autorevole”. Monti ha sottolineato però poi che Berlusconi mostra “una certa volatilità sui giudizi su di me”.
“CON MONTI PER L’ITALIA”. Dopo di che si è rivolto direttamente ai cittadini, lanciando la propria campagna. Ha annunciato che il nome della lista sarà “qualcosa tipo ‘Con Monti per l’Italia’”.
“UNA SCELTA DI COSCIENZA, MOLTI ME L’HANNO CHIESTO”. E poi ha spiegato che la sua decisione di gettarsi nella michia è stata “una scelta di coscienza”. “Molta gente modesta – ha spiegato Monti – ci ha chiesto di andare avanti”. “Tutta la nostra agenda – ha aggiunto – mira a smitizzare dei luoghi comuni. Non si può catturare la buona fede del cittadino a base di slogan. Chi è per la patrimoniale e chi non lo è, chi difende i valori etici e chi non li difende”.
“PATRIMONIALE NON E’ PRIORITA'”. La patrimoniale, ha proseguito rispondendo a una domanda, “non è un discorso da evitare come se fosse il diavolo” ma è “un discorso nel quale io non credo che si debba intervenire, ci sono altri interventi più importanti nel sistema fiscale”. “Il sistema fiscale – ha aggiunto – ha bisogno di un sistema di redistribuzione attraverso lo strumento proprio del fisco”, su questo “Obama ha ragione”.
“BASTA LICENZIAMENTI FORZATI PER MATERNITA'”. Venendo ai temi della famiglia che lui conta di portare avanti se guiderà di nuovo l’esecutivo, Monti ha spiegato che occorre sradicare “l’odioso meccanismo dei licenziamenti forzati per maternità”. Il premier ha citato anche il problema degli asili nido, spiegando che “si potrebbe fare molto di più” su questo problema reperendo le risorse necessarie con una “adeguata politica finanziaria”. “Per la famiglia – ha aggiunto – vedo un ribaltamento della visione che la nostra società ha della donna. Deve essere vista non come una interessante appendice di una società maschile”. Monti ha poi ricordato lo studio Ocse, che aveva già più volte citato, secondo il quale una più forte politica per le pari opportunità potrebbe generare un punto e mezzo di Pil aggiuntivo.
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