Roma, 3 gen. (LaPresse) – Due partecipazioni a Unomattina, su Raiuno, nell’arco di 23 giorni hanno scatenato una bufera per la presenza sulla tv del servizio pubblico di Mario Monti, alla luce della sua veste di premier dimissionario nella campagna elettorale. Le regole sulla par condicio, tuttavia, varranno anche per lui, come stabilito dal regolamento approvato dalla commissione Vigilanza Rai dopo una seduta durata oltre sette ore. Il regolamento prevede che Monti dovrà rispettare le regole della comunicazione politica come tutti gli altri, rientrando quindi nella par condicio, mentre gli interventi nella funzione di premier andranno ridimensionati alla stretta attualità. Come spiegato da Vincenzo Vita (Pd), “viene definito in modo più preciso rispetto al passato il ruolo del premier nel caso in cui abbia una funzione politica: il premier deve sottostare a tutte le regole della comunicazione politica come tutti gli altri”. La commissione mette la parola fine a un dibattito infuocato, animato dalle parole di Paolo Bonaiuti (Pdl) nel corso della seduta: “Perchè – ha detto – non ci chiediamo come mai il rappresentante di una lista ancora senza nome va in tv nello stesso programma (Unomattina, ndr), due volte a distanza di una ventina di giorni?”. “Ci è andato come presidente del Consiglio o come candidato?”, ha aggiunto l’esponente del Pdl, che ha sottolineato: “Così non si crea una posizione di privilegio?”.
Il presidente della commissione, Sergio Zavoli, ha replicato alle parole di Bonaiuti bollando come uno “sgarro grave e palese” il comportamento dei dirigenti di rete e di testata di viale Mazzini per la decisione di procedere “da soli” su chi invitare in tv. Zavoli ha poi precisato il senso delle sue parole, sottolineando di non aver mai fatto riferimento a Monti. Tra le norme del regolamento, arrivano gli orari delle tribune elettorali e delle conferenze stampa: le prime andranno in onda in un orario compreso tra le 7 e le 9 del mattino o tra le 17 e le 19 del pomeriggio (sceglierà la Rai), mentre le seconde tra le 21 e le 22.30. Le conferenze stampa saranno tenute non solo dai leader delle coalizioni, ma anche da quelli dei leader delle singole liste che compongono le coalizioni stesse: una disposizione che rende probabile un accavallamento con la messa in onda del festival di Sanremo.
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