Roma, 14 dic. (LaPresse) – L’iniziativa del Presidente Berlusconi – presa in più occasioni fra cui quella mediatica con la presentazione del libro di Bruno Vespa e quella ufficiale a livello europeo nell’incontro fra i leader del Ppe – sgombra il campo da ogni equivoco. Il Pdl nella sua unità è impegnato a contrapporre alla sinistra una larga aggregazione di moderati che si richiamano al Ppe”. Così in una nota Fabrizio Cicchitto,capogruppo Pdl Camera Deputati. “Questa scelta politica – prosegue – è stata fatta autonomamente dal Pdl ed espressa attraverso il suo Presidente Silvio Berlusconi, il suo segretario Angelino Alfano e condivisa da larghissima parte del partito e si estrinseca nell’indicare il presidente Monti, al di là dei nostri giudizi critici sul suo governo che era sostenuto e condizionato non solo dal Pdl ma anche dal Pd, il suo possibile e auspicabile protagonista che può aggregare tutti i moderati, dai centristi al centrodestra”.

“Questo orientamento del Pdl – aggiunge Cicchitto – è stato preso prima dei pronunciamenti del Ppe. Questa indicazione si colloca su un terreno che è quello di un europeismo che esclude derive demagogiche e di stampo lepeinista ma che non può sottacere riflessioni e apporti critici riguardanti il ruolo della Bce, l’esigenza degli eurobond e di una politica per la crescita perché europeismo non puo’voler dire adesione ad una sorta di pensiero unico di stampo rigorista. Ciò detto, a questo punto, la parola è al Presidente Monti, che deve riflettere sul fatto che l’aggregazione di tutti i moderati ha possibilità di coagulazione e di vittoria se coinvolge molte forze e fra esse tutto il Pdl e non singole personalità di esso. ll convegno di domenica 16 a Roma di fondazioni culturali vicine al Pdl per quello che ci riguarda non vuol dire la nascita di una cosiddetta corrente ‘montiana’, ma il proseguimento di un lavoro e di un confronto politico e culturale fra laici e cattolici svoltosi prima in Forza Italia e poi nel Pdl”.

“Il documento in via di elaborazione delle fondazioni ha il senso di ribadire impostazioni di fondo che danno serietà e organicità sul terreno politico e culturale al centrodestra, contestando cosi alla radice le interpretazioni demonizzanti sulla sua cosiddetta rozzezza e sulla pretesa deriva demagogico-populista. In questo quadro, per quello che ci riguarda, respingiamo nel modo più netto interpretazioni di tipo scissionista o correntizia del convegno che costituiscono, del resto, le inevitabili strumentalizzazioni mediatiche di ogni iniziativa che si sviluppi in momenti di cosi alta tensione politica”, conclude.

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