Roma, 7 dic. (LaPresse) – L’aula della Camera ha dato il via libera definitivo al decreto sui costi della politica 268 sì, 1 no e 153 astenuti. I deputati del Pdl insieme a quelli della Lega si sono astenuti. La maggioranza era fissata a quota 135 visto l’alto numero di astensioni, ma la maggioranza assoluta della Camera è a quota 316 deputati. Il governo Monti quindi in 24 ore incassa la terza fiducia, ma per la terza volta lo fa senza i voti del Pdl. La sua maggioranza quindi non esiste più.
L’ha ribadito in aula il segretario del Pdl, Angelino Alfano: “Tredici mesi fa questo Governo nacque perché le cose andassero meglio e adesso le cose vanno peggio, non abbiamo bisogno di molti argomenti. Siamo qui per dire che consideriamo conclusa l’esperienza di questo Governo e che questa nostra decisione nulla ha a che fare con la rispettabilità del presidente Monti e con la lealtà con le forze politiche e con la nostra in particolare”. L’opera di mediazione del presidente Napolitano, da cui oggi si sono recati i vertici del Pdl, non ha quindi funzionato.
Già in campagna elettorale anche il candidato premier del centrosinistra, Pier Luigi Bersani: “Saremo leali e siamo pronti ad esserlo fino alla fine della legislatura: leali al governo e alle indicazioni del capo dello Stato. Leali sì, ma ingenui no. Non potete pensare – ha aggiunto Bersani rivolgendosi ai deputati del Pdl – che oltre il peso della transizione ci mettiamo sulle spalle il peso della vostra propaganda”.
Nel pomeriggio si sono recati al Qurinale il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha avuto un colloquio con Napolitano durato più di un’ora, poi il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e i capigruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, e al Senato, Anna Finocchiaro. Attesi ancora fra oggi e domani gli incontri con il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini e con il premier Mario Monti.
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