Roma, 6 dic. (LaPresse) – Popolo della libertà sul piede di guerra contro il governo Monti dopo il giudizio espresso dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, su un possibile ritorno in campo dell’ex premier, Silvio Berlusconi. Parole, quelle del ministro (“Tutto ciò che può solo far immaginare che si torna indietro, non è un bene per l’Italia”) che hanno provocato, di fatto, una crisi di governo. Teatro dello scontro, l’aula del Senato, dove stamattina si è votata la fiducia al decreto sviluppo-bis: il Pdl ha deciso di non partecipare al voto, schierandosi su una posizione di astensione nei confronti del governo. Una presa di posizione che ha spinto il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, a ribattere: “Questo governo non ha più la fiducia della maggioranza delle aule parlamentari”, invitando il presidente del Consiglio, Mario Monti, a prendere atto della situazione e a recarsi al Colle. Il governo ha retto in aula, incassando la fiducia con 127 sì, 17 no e 23 astenuti, superando la soglia della maggioranza che è scesa a quota 87, vista l’astensione del partito di via dell’Umiltà.
Di fatto, però, l’esecutivo non ha più la maggioranza assoluta dei seggi a palazzo Madama, fissata a quota 161, cioè la metà più uno dei senatori: ne mancano 33. Evitato il tonfo tecnico, la crisi si sposta sul piano politico. Nel dibattito in aula, dopo il voto, Finocchiaro ha ribadito che la soluzione ora spetta al capo dello Stato e il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, ha replicato che “non è questo il momento per trarre conclusioni”, sottolineando che il partito valuterà “cosa fare nei prossimi giorni”. “Noi – ha aggiunto – abbiamo contribuito a riscrivere la legge di stabilità su parti importanti, sapendo che è fondamentale nella vita del Paese: annunceremo come sempre le decisioni alla luce del sole”. Fronte compatto, quello di Italia dei Valori e Lega Nord, che chiedono subito le dimissioni del premier: “Il governo Monti non ha più la maggioranza al Senato: dimissioni subito”, scrive il segretario federale del Carroccio, Roberto Maroni, su Twitter, mentre il capogruppo dell’Idv al Senato, Felice Belisario, afferma che “il Paese è senza governo e in una democrazia libera e compiuta, quando viene meno il governo, non resta che lasciare la parola agli elettori”.
Pomeriggio che si preannuncia ‘bollente’: a palazzo Grazioli è in programma un vertice di partito, mentre il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, incontrerà i capigruppo di Camera e Senato a via del Nazareno. E a sottolineare la precarietà politica del governo sono le parole del sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo: “Sopravviviamo”, dice, ai giornalisti che gli chiedono un commento al voto in Senato.
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