Roma, 4 dic. (LaPresse) – E’ quasi rottura tra le forze politiche sulla riforma della legge elettorale. A un giorno dall’approdo nell’aula del Senato, la strada verso un’intesa è sempre più a rischio, complice l’ultima proposta targata Pdl di prevedere un premietto fisso di 50 seggi al partito o alla coalizione che raccoglie più del 25% dei voti. Una proposta a cui stanno lavorando i senatori Gaetano Quagliariello e Lucio Malan: resterebbe confermata la soglia del 40% per ottenere il premio di maggioranza, ma nel caso nessuno raggiungesse questo tetto, scatterebbe il premietto fisso. La proposta del partito di via dell’Umiltà non piace però al Pd.
“La bozza Quagliariello – dice il capogruppo del partito al Senato, Anna Finocchiaro – non ci piace proprio, è sempre peggio, dobbiamo cambiarla”. “Ormai – continua – siamo in una condizione di sabbie mobili. se il Pdl cambia le carte in tavola in ogni momento, come pensiamo di andare in aula domani con le sabbie mobili?”. In una nota, Finocchiaro sottolinea che “ogni accordo raggiunto viene smentito il giorno dopo da un’ulteriore proposta che peggiora quella precedente” e sposa la linea del segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, “di incalzare il Pdl, il presidente Berlusconi e il segretario Alfano affinché dicano cosa vogliono fare con la legge elettorale”.
“Noi – spiega – abbiamo chiesto e coerentemente continuiamo a chiedere che la legge elettorale assicuri la governabilità del Paese e la stabilità del nuovo governo”. Situazione di estrema difficoltà, quindi, che rende sempre più probabile uno slittamento della legge elettorale nell’emiciclo di palazzo Madama, previsto per domani. I lavori della commissione Affari costituzionali sono stati riaggiornati alle 17.30.
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