Roma, 29 nov. (LaPresse) – “Il decreto legge relativo allo stabilimento Ilva di Taranto arriverà domani in Consiglio dei ministri”. Lo ha annunciato il premier Mario Monti al tavolo di confronto sullo stabilimento pugliese, svoltsosi a palazzo Chigi oggi pomeriggio tra governo, azienda, enti locali e parti sociali, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti all’incontro.

Monti ha ringraziato le parti “per aver contribuito in modo costruttivo” e ha sottolineato che il decreto legge “sarà in sintonia con le esigenze qui rappresentate”.

La chiusura dello stabilimento dell’Ilva potrebbe comportare un impatto negativo sull’economia di 8 miliardi annui, ha affermato il premier Monti al tavolo di palazzo Chigi, secondo quanto riporta una nota dell’ufficio stampa del governo. “Il 5 settembre – ha aggiunto Monti – a seguito della riunione organizzata dal Governo a Taranto del 17 agosto, il Consiglio dei Ministri ha concordato una strategia condivisa con le amministrazioni territoriali, con una finalità importante: assicurare l’equilibrio tra la continuità produttiva, la sostenibilità ambientale, e la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. Una strategia che mira anche a evitare un impatto negativo sull’economia stimato di 8 miliardi di euro annui”.

“Il funzionamento del polo industriale – ha detto il premier – si ricorda infatti nella nota, oltre al territorio della Regione Puglia, coinvolge direttamente anche gli stabilimenti dell’Ilva in Liguria e Piemonte (Genova, Novi Ligure e Racconigi) e fornisce acciaio a diverse realtà industriali e straniere. Da qui la strategia del governo, concordata nel Cdm del 5 settembre, che mira ad “assicurare l’equilibrio tra la continuità produttiva, la sostenibilità ambientale, e la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini”. Una strategia che però “mira anche a evitare un impatto negativo sull’economia stimato di 8 miliardi di euro annui”.

“Il Governo considera prioritaria la tutela della salute e dell’ambiente. Considera altresì il polo produttivo di Taranto un asset strategico per l’economia regionale e nazionale”, ha detto il premier Mario Monti. “Il funzionamento del polo industriale, infatti – prosegue il professorea capo dell’esecutivo- oltre al territorio della Regione Puglia, coinvolge direttamente anche gli stabilimenti dell’Ilva in Liguria e Piemonte (Genova, Novi Ligure e Racconigi) e fornisce acciaio a diverse realtà industriali e straniere”.

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