Roma, 31 ott. (LaPresse) – Niente riduzione dei primi due scaglioni delle aliquote Irpef: le risorse risparmiate saranno destinate per mantenere invariata l’Iva intermedia al 10%, applicata su molti beni di consumo, e per ridurre il cuneo fiscale di lavoratori e imprese. Sono le principali novità che riguardano la legge di stabilità, emerse al termine di un incontro a Montecitorio tra il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, e i relatori del provvedimento, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl). Le aliquote Irpef al 23% e al 27%, quindi, non saranno ridotte di un punto percentuale, come previsto dal testo licenziato dal Consiglio dei ministri.

Un’operazione che avrebbe comportato una spesa: ora i risparmi saranno utilizzati per la sterilizzazione dell’Iva al 10%, mentre nessuna novità interesserà l’aliquota al 21%, che salirà al 22 per cento come previsto. Per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, Baretta ha spiegato che per il 2013 si privilegeranno i lavoratori dipendenti e, “una volta valutate le risorse disponibili, anche le imprese”.

Novità importanti anche sul fronte delle deduzioni e delle detrazioni fiscali: l’intesa raggiunta tra parlamento e governo prevede lo stop alla retroattività, mentre per quanto riguarda il tetto e le franchigie agli sconti fiscali, i due relatori hanno spiegato che la trattativa con il governo è ancora in corso, con l’esecutivo disponibile “a ragionare” sulle “tecnicalità”.

Accordo anche sul fondo palazzo Chigi o fondo ex Letta, dal nome dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta: sarà “qualificato” e le risorse, pari a 900 milioni di euro, saranno destinate al sociale. Per Brunetta “il provvedimento è stato riscritto totalmente ed è più intelligente”, mentre per Baretta si è registrato “un passo avanti significativo perchè così si consolida l’impianto” della legge di stabilità.

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