Milano, 29 ott. (LaPresse) – C’è una folla ad attendere Matteo Renzi fuori dal teatro Dal Verme, al completo già una manciata di minuti dopo l’apertura delle porte, alle 19.30. Una coda ininterrotta e ordinata fino a quando il sindaco di Firenze appare sul palco del teatro, dribblando fan e giornalisti. Allora c’è chi spinge, chi chiede di entrare a tutti costi, chi tenta di forzare le porte. Devono perfino intervenire i carabinieri e in molti si rassegneranno a seguire la serata dai maxischermi. Nel frattempo Renzi, camicia bianca e le maniche arrotolate, passeggia per il palco del teatro lodando il buon governo di Pisapia. Renzi parla di Milano, del cardinal Martini, della finanza, della moda e di Expo grazie al quale il capoluogo lombardo “offre all’Italia una scommessa culturale oltre che organizzativa”. “Noi siamo una piccola nazione ma siamo portatori sani di bellezza – spiega – abbiamo un marchio inconfondibile” e come per le Olimpiadi di Londra, la manifestazione del 2015 potrà ispirare un’intera generazione.
Il tutto esaurito al Dal Verme lo aveva fatto anche Giuliano Pisapia, che accanto a Nichi Vendola aveva concluso qui la campagna elettorale per il comune di Milano. Questa sera il sindaco di Milano è in prima fila, ma preferisce non parlare. In sala ci sono anche gli assessori Boeri, Maran, Majorino, Benelli, Bisconti e D’Alfonso. Nel pomeriggio a strizzare l’occhio a Pisapia era stato lo spin doctor di Renzi, Giorgio Gori: “Spero – aveva detto – che molti di quelli che hanno votato Pisapia un anno fa vogliano essere con noi”. Quella di Milano è l’ultima tappa del camper di Renzi, che oggi ha toccato anche Morbegno (Sondrio) e Como. E proprio dalla città lariana Renzi ha sottolineato che il candidato al Pirellone del centrosinistra deve essere scelto con le primarie. Solo così, ha spiegato, il centrosinitra può vincere in Lombardia e in Italia.
Al termine della serata, Renzi si è scusato “con tutti quelli che sono rimasti fuori. Mi dispiace che il teatro Dal Verme non sia riuscito a contenervi tutti”. “Per chi fa questo mestiere – ha detto – è una bella botta di autostima. Dopo questo tour spero che riprendiate a pensare che la politica sia una cosa seria”. Quando i presenti hanno gridato “Adesso, adesso!” Renzi ha risposto scherzando: “Adesso vo a casa”.
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