Roma, 20 set. (LaPresse) – Il Governo ha aggiornato oggi le stime sulla crescita e i conti pubblici per il periodo 2012-2015 rispetto ai dati comunicati nel Documento di economia e finanza dello scorso 18 aprile. A causa del peggioramento dello scenario internazionale, in particolare della zona euro, nel 2012 è prevista una contrazione del Pil del 2,4 per cento (-1,2% la precedente stima contenuta nel Def) e nel 2013 la crescita dovrebbe essere leggermente negativa. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri sulla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def). L’anno prossimo infatti, a causa dell’effetto di trascinamento del calo registrato nel corso del 2012, è previsto una contrazione dello 0,2 per cento. Nel 2014-2015, invece, è prevista una crescita rispettivamente dell’1,1 per cento e dell’1,3 per cento grazie all’ aumento della domanda interna ed esterna in virtù degli effetti positivi delle riforme strutturali per rilanciare l’economia.

“Considerata la ripresa dell’attività economica e il programma di dismissione del patrimonio dello Stato, sia degli immobili che delle partecipazioni pubbliche (i cui proventi, si stima, ammontano a circa 1 punto percentuale di Pil all’anno) è prevista una riduzione del debito pubblico dai 123,3 punti percentuali dell’anno in corso, a 122,3% nel 2013, 119,3% nel 2014 e 116,1% nel 2015, al netto dei sostegni erogati o in corso di erogazione ai Paesi dell’area dell’Euro”. “Il Governo – si legge -ritiene che, grazie alla gestione oculata delle finanze pubbliche, alle riforme strutturali introdotte, e grazie altresì ai segnali di svolta per la stabilità finanziaria nell’Eurozona, sia possibile una rapida inversione della congiuntura economica, data la stabilità di fondo della posizione finanziaria di famiglie e imprese e la capacità di reazione e innovazione del sistema Italia”.

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