Roma, 19 set. (LaPresse) – Un ‘sistema senza controllo’, ‘finanziamenti a partiti e gruppi consiliari alla regione Lazio’, ‘dati senza filtro’. E’ su questo tema che stanno puntando l’attenzione i magistrati che indagano sul caso Fiorito, l’ex capugruppo del Pdl, in Regione, indagato per peculato. Quanto emerso dall’atto istruttorio, si spiega a piazzale Clodio, è il quadro di una “gestione caotica” in cui si accedeva ai fondi previsti, ai soldi, con una telefonata o quasi, e non secondo quanto disposto dalle norme. In parallelo i magistrati dovranno anche fare chiarezza rispetto ai molti documenti portati dallo stesso Fiorito. In questo ambito c’è poi il caso delle fatture false o taroccate su cui procede la Procura di Viterbo. Non è escluso che a breve i diversi uffici giudiziari possano incontrarsi e fare il punto della situazione.
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