Roma, 19 set. (LaPresse) – Renata Polverini non si dimette. Il Pdl affida a una nota ufficiale la smentita di voci che per tutto il giorno si sono rincorse sulla possibilità di un passo indietro della presidente della Regione Lazio. “In merito alla presunta ipotesi di commissariamento del Pdl Lazio – scrive il partito – si precisa che si tratta di voci del tutto infondate”. Ma lei intanto, per sicurezza, nel pomeriggio ha incontrato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri al Viminale per informarsi sul percorso procedurale che seguirebbe alle sue dimissioni.
In giornata la Polverini ha anche sentito sia l’ex premier Silvio Berlusconi che il segretario Angelino Alfano, ed entrambi l’hanno incoraggiata a non mollare e ad andare avanti. Ma nel Pdl c’è fermento. Qualcuno sarebbe dell’idea di farla saltare. Naturalmente tutti si affrettano a smentire. Fonti vicine alla giunta regionale negano le voci secondo le quali lei stessa avrebbe annunciato le proprie dimissioni agli assessori. “Ho detto da subito che non c’era stata alcuna comunicazione agli assessori né alcuna riunione degli assessori e né c’era stata alcuna comunicazione da parte della presidente”, conferma Teodoro Buontempo, assessore alla Casa. “È un rimbalzare di notizie prive di fondamento – spiega – legate a quest’ansia mediatica che si sta determinando, anziché attendere gli eventi”. Anche l’ex presidente della Regione Francesco Storace è dell’idea che si tratti di voci senza fondamento.
Intanto però a palazzo Grazioli Berlusconi incontra lo stato maggiore del partito per discutere del caso. La vicenda avrebbe infatti fatto riesplodere la cronica frattura tra ex An ed ex Forza Italia. Apparentemente anche lei stessa avrebbe dovuto prendere parte all’incontro ma, secondo alcune fonti, ha avuto un malore ed è andata a casa, dribblando in questo modo la riunione. “Spero si tratti solo di voci. Crediamo che la governatrice Polverini debba andare avanti”, interviene in suo soccorso il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. E sulla frattura interviene l’ex ministro e cofondatore del Pdl, Gianfranco Rotondi: “Gasparri e La Russa sono figure coessenziali all’identità del Pdl. E non si può spacchettare il partito nemmeno consensualmente”.
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